Klaus Schwab sostiene che grazie alla moderna tecnologia e all’intelligenza artificiale si potrà passare a breve da una modalità predittiva, che cerca di prevedere il futuro, a una prescrittiva, che scrive il futuro in anticipo.
Dal canto suo, Yuval Noah Harari è convinto che la felicità non risieda nella qualità e nel senso della vita, ma nella manipolazione biochimica dell’uomo e afferma: “Costruire narrazioni che funzionano non è facile. La difficoltà non risiede tanto nel raccontare una storia, quando nel convincere tutti gli altri a crederla vera. E tuttavia, quando ci si riesce, ciò conferisce a Sapiens un immenso potere, poiché fa sì che milioni di estranei cooperino e agiscano in direzione di obiettivi comuni”.
Dunque, dobbiamo districarci tra spacciatori di pillole della felicità e pusher di copioni di vita. Compito non semplice, ma possibile. E per farcela abbiamo una necessità assoluta di conoscenza e verità.
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Première: dalla previsione alla prescrizione
Dalla pre-visione alla pre-scrizione
DALLA PRE-VISIONE ALLA PRE-SCRIZIONE: IL FUTURO NELLE MANI DI…
Klaus Schwab sostiene che con la moderna tecnologia e l’intelligenza artificiale si può passare da una modalità predittiva (che cerca di prevedere il futuro) a una prescrittiva (che scrive il futuro in anticipo). Cito direttamente dalle sue parole: “il prossimo passo potrebbe essere entrare in una modalità prescrittiva, il che significa che non è nemmeno più necessario tenere le elezioni”.
D’altra parte, il suo filosofo di fiducia, Yuval Noah Harari sostiene che: “Costruire narrazioni che funzionano non è facile. La difficoltà non risiede tanto nel raccontare una storia, quando nel convincere tutti gli altri a crederla vera. Gran parte della Storia (quella con la S maiuscola) gira intorno a questa domanda: come convincere milioni di persone a credere a narrazioni specifiche circa gli dèi, le nazioni o le società a responsabilità limitata? E tuttavia quando ci si riesce ciò conferisce a Sapiens un immenso potere, poiché fa sì che milioni di estranei cooperino e agiscano in direzione di obiettivi comuni”.
E ancora: “La narrazione non è il male. Anzi è vitale. Senza storie accettate da tutti su cose come il denaro, gli stati o le società per azioni, nessuna società umana complessa può funzionare. […] Nel XXI secolo creeremo narrazioni più potenti e religioni più totalitarie che in qualsiasi epoca precedente. […] saranno in grado di modellare i nostri corpi, cervelli e menti e di creare interi mondi virtuali che includono inferni e paradisi. Essere in grado di distinguere la finzione dalla realtà e la religione dalla scienza diventerà sempre più difficile ma più indispensabile di quanto lo sia mai stato”.
Meditate… perché c’è da meditare…
Samantha Fumagalli e Flavio Gandini