La dialettica degli opposti

Riprendendo il discorso di ieri sulle domande idiote e faziose, tipo “pace o climatizzatore”, va precisato che una domanda limitata a due opzioni ha senso soltanto se posta all’interno di una concettuale e stringente dialettica degli opposti e quindi, per esempio, pace o guerra, e non pace o climatizzatore o pace e carote (che non hanno nessuna attinenza tra loro).

Ovviamente, un ragionamento su “pace o guerra” si sviluppa in termini ideali e filosofici ai quali, dopo, devono seguire proposte per la messa in atto di una delle due opzioni.

Pace o carote, esattamente come pace o climatizzatore, è una caduta preconcetta della valutazione precedente. Qualcuno, prima di fare la domanda, ha deciso che mangiare carote o usare il climatizzatore è causa di guerra e che la pace si ottiene rinunciando al secondo elemento posto faziosamente sull’altro piatto della bilancia.

Si può ragionare su “pace o guerra” e, se si preferisce la pace, si cerca di trovare la modalità migliore per ottenerla, ma un discorso tra “climatizzatore o pace” è un discorso demenziale.

Si può ragionare su “autodeterminazione o schiavitù”, su “onestà e disonestà”, su “libertà o controllo/oppressione”, ma non su “controllo o delinquenza”, perché quest’ultima opzione prevede la decisione preventiva e arbitraria che la mancanza di controllo generi inevitabilmente disonestà e delinquenza.

Quando viene posta una domanda faziosa, il comportamento più prudente è sottrarsi (fosse anche ignorandola), quello più intelligente è risalire all’origine della faziosità.

Dunque, per dire, non “pro o contro punturine” ma “pro o contro libertà di scelta”.

Nel primo caso, vi stanno obbligando a schierarvi. Come a dire: ti butto nello stadio mentre i tifosi di due squadre di calcio si stanno menando ferocemente, e ti obbligo a scegliere da che parte stare per partecipare al pestaggio, mentre a te non frega nulla di calcio oppure parteggi per una terza squadra oppure sei contro la violenza.

Occorre tenere accesa la luce della ragione e ben desta la presenza di spirito, pena il rischio di ritrovarsi, a breve, svuotati da ogni barlume di anima e con un neurone stordito che sbatte contro le pareti di un cranio vuoto.

Inclusione

© licenza grauita by Pixabay – Geralt

Il tipo di inclusione che stanno propagandando è illogico.
Inclusivo con logica e buon senso vuol dire che ogni essere umano è accolto nella società. Accolto con le proprie caratteristiche e nel rispetto delle sue peculiarità, dei suoi valori umani, religiosi, spirituali, delle sue scelte; purché non nuoccia a nessuno.
Se il tipo di inclusione illogico, violento e nocivo che viene propagandato viene accolto con favore da qualcuno, vuol dire che questi “qualcuno” sono fanatici che non vogliono la libertà e il rispetto per tutti, ma vogliono imporre il loro modo di vedere, di vivere, di scegliere.

Flavio Gandini

Perché tanta cattiveria?

Dilaga la cattiveria tra gli esseri umani e forse la risposta è nell’etimologia stessa della parola:

cattiveria – cattività – prigionia.

Un uomo prigioniero non è felice, soffre e diventa cattivo.

La soluzione?

Semplice, invece di scaricare la propria frustrazione sugli altri, sprecando un sacco di energie, si può usare quelle stesse energie per LIBERARSI dalle proprie.

Non tutto quel che luccica…

“Normare” il “diverso”.
Includerlo forzatamente.
Censirlo.
Tutte caratteristiche del lato “oscuro” della famigerata Età dell’Acquario. Decenni in cui quest’epoca è stata presentata come portartice di libertà, spiritualità, risveglio delle coscienze e chi più ne ha più ne metta… invece, come sempre, c’è l’altra faccia della medaglia. Quella della paura e del controllo.
E cosa c’è di meglio che dare un nome e un numero a ciò che risulta “strano”, “diverso”, “alternativo”?
Ma questa non è libertà.
Questo è di nuovo controllo.
E sfocerà nell’intolleranza.
Chi uscirà dal censito, dalla catalogazione di razza, genere, eccetera, verrà spazzato via. O almeno questo è il tentativo…

E non riuscirà.

Tramonta il 2020 e nasce il 2021

Il 2020 sta tramontando.

Ci saluta, così, un anno molto particolare.

Di quelli che non si vedevano da tempo.

Un anno duro. Spietato.

Un anno che ha calato sul mondo le tenebre più nere.

Tenebre, che sanno incutere paura.

Ma è stato anche un anno che ci ha permesso di scorgere la luce più accecante.

E anche questa luce può fare paura.

È stato un anno senza mezze misure.

Un anno che ha obbligato molti di noi ad accendere la propria Luce interiore.

E a tenerla sempre accesa, durante questa lunga notte.

Nutrendo la fiamma ogni giorno, con passione e pazienza.

Con il coraggio di guardare in faccia l’oscurità.

Con la forza di chi sa che l’oscurità nasconde soltanto i mostri illusori del nostro inconscio, personale e collettivo.

Con la fiducia di chi sa che essere coscienti dei nostri mostri interiori, ci rende persone più ricche, più consapevoli e più libere.

E con la certezza che al buio segue sempre la luce.

Salutiamo il 2020 con un sentimento di passione.

Con affetto e gratitudine, perché, seppur nella bufera, ci ha donato molto.

Doni duraturi, che non ci abbandoneranno più.

Il viaggio è stato lungo e la salita faticosa, ma la vetta raggiunta è inebriante.

La vista spettacolare.

Ora siamo pronti a lasciare andare il superfluo, il pesante, il torbido.

Tutto ciò che è emerso nel disordine del fermento interiore.

E siamo pronti ad accogliere l’anno nuovo.

Il 2021 è un anno di cambiamento, trasformazione e fioritura.

È un anno di Libertà.

Auguriamo a tutti, in questo magico momento di passaggio, di estrapolare il meglio dall’anno vecchio e di incamminarsi fiduciosi verso l’anno nuovo.

E auguro a tutti noi un 2021 generoso di sorrisi, abbracci, gioia e serenità!

Con Vero Amore,

Samantha e Flavio

Non solo Guerrieri…

Se avverti il peso di giornate che si susseguono in una lotta estenuante, forse hai bisogno di riscoprire il senso autentico del Guerriero è racchiuso nel tuo cuore. Quel Guerriero che ama la vita e l’avventura, che non è contro tutto e tutti, ma ha il coraggio di combattere per la sua libertà e per ciò che ama.

Guerrieri stanchi di lottare
di Samantha Fumagalli

Disponibile in versione cartacea e in ebook su tutte le librerie online.
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Nell’immaginario comune, il guerriero è un eroe valoroso che sconfigge i nemici, lotta per la libertà, difende il suo amore, combatte per i propri sogni e, come nelle favole, è sempre vincitore.
Ma nella realtà quotidiana, chi lotta non sempre vince e spesso chi ha successo combatte molto meno degli altri. Quando apriamo gli occhi su questa verità, anche per un solo istante, avvertiamo tutto il peso della lotta su noi e ci accorgiamo di essere stanchi di combattere.
Ma come fanno le persone di successo a vincere senza passare da una guerra all’altra?
Ecco, il punto è proprio questo: hanno smesso di lottare e hanno scelto il successo.
Cerchiamo, allora, di capire che cosa vuol dire scegliere una vita di successo al posto di una vita di lotta incessante.

Il testo è corredato da un percorso psico-alchemico di Dermoriflessologia e arricchito dagli inserti provocatori di Flavio Gandini.