Il Solstizio d’Inverno è iniziato con un aspetto planetario degno di nota, che desta esaltanti aspettative.
Non vorrei raffreddare gli entusiasmi, ma occorre precisare alcuni aspetti basilari.
Primo fra tutti, gli eventi celesti indicano le forze in gioco, ma sta a noi giocare, quindi non aspettiamoci la salvezza che piove dall’alto e l’approdo in un ideale paradiso terrestre, ma rendiamoci consapevoli dello scenario globale e operiamo nell’individuale per usare al meglio le funzioni planetarie e le energie in movimento.
Secondariamente, l’attuale quadro astrale prospetta situazioni complesse e contraddittorie, quindi alcune auspicabili e altre un po’ meno, che si propagheranno per diversi anni, quindi sarebbe opportuno iniziare a costruire un cambiamento progressivo e soprattutto volontario, piuttosto che illudersi di assistere all’illuminazione globale delle coscienze.
Ciò premesso, passo a raccontare brevemente il significato della congiunzione Giove-Saturno in Acquario.
La Grande Congiunzione si verifica all’incirca ogni vent’anni, dando avvio a un grande trigono celeste in evoluzione nel tempo. Nel 2040, infatti, Giove e Saturno si congiungeranno di nuovo in Bilancia, nel 2060 in Gemelli, in Acquario nel 2080 e ancora in Bilancia nel 2100. A questo proposito, è interessante sottolineare che, dopo una serie di congiunzioni in segni di Terra (con l’eccezione del 1980-81 in Bilancia), da quest’anno si apre una lunga serie di Grandi Congiunzioni in segni d’Aria. È pur vero che l’attuale incontro celeste tra i due grandi pianeti dell’astrologia tradizionale è avvenuto prima in Capricorno, quasi a voler raccogliere l’eredità del precedente transito (avvenuto nel 1961) prima di fare il trionfale ingresso in Acquario.
A scopo di cronaca, ricordo le precedenti Grandi Congiunzioni avvenute: nel 1901 in Capricorno, in Vergine e parzialmente in Bilancia nel 1920, in Toro nel 1940, in Capricorno nel 1961, in Bilancia nel 1980-81 e in Toro nel 2000.
Ho riportato i punti di riferimenti delle congiunzioni passate, perché può aiutare a farsi un’idea della loro importanza storica a livello mondiale. E sempre in quest’ottica, voglio ricordare che una simile congiunzione avvenne anche nel Medioevo, durante la grande peste. Il 20 marzo del 1345, infatti, Saturno, Giove e Marte si incontrarono in Acquario, portando morte, devastazione e spopolamento attraverso la peste nera (curiosamente arrivata dalla Cina).
E ora vediamo le forze in gioco in questo periodo storico.
La congiunzione di questi due Pianeti è una congiunzione potente, che estende il suo influsso in maniera vasta e abbastanza persistente.
Jung, osservandola da una prospettiva alchemica, la vedeva come l’unione degli opposti e quindi capace di offrire l’opportunità di integrare il “male” piuttosto che reprimerlo.
Questa visione è sicuramente calzante, ma non esaustiva, almeno in base al mio parere personale, perché Giove e Saturno non hanno soltanto valenze in antitesi e, se uniscono le loro forse sul piano materiale, possono generare una smania di potere difficile da stemperare. Questa congiunzione, infatti, tende a suggerire il concetto che la durata e la sicurezza della vita sono garantite dalle cose materiali e dal possesso. Il godimento immediato di Giove viene ristretto a vantaggio della tendenza parsimoniosa di Saturno e, insieme, i due invitano all’accumulo.
In un periodo di ristrettezza economica, iniziato già da due anni con l’ingresso di Saturno in Capricorno, la propensione al risparmio viene rafforzata e può addirittura sfociare in una smania di divorare tutto sul piano materiale e anche su quello morale. Anche perché la visione ascetica di Saturno si permea del materialismo di Giove, portando la maggioranza delle persone a percepire fortemente il senso di penuria e a sviluppare, di conseguenza, un maggiore attaccamento ai beni materiali.
Questo vale su scala generale, ma sotto un profilo personale alcuni possono tradurre questi impulsi verso una gestione oculata delle risorse materiali, volta a spostare l’importanza verso la purezza dello spirito.
Come già accennato, l’unione di questi due corpi celesti parla anche di una forte pressione, esercitato dai poteri ufficiali, a discapito delle masse. Di contro, però, corrobora nei singoli la forza di volontà e la determinazione a fronteggiare le avversità e a voler decidere autonomamente, sfidando il potere riconosciuto.
In questo scenario l’ottimismo è un po’ spento, non tanto da una visione pessimistica della vita, quanto da una visione realistica. E qui si apre uno dei fattori più interessanti, e forse anche positivi, di questo sodalizio celeste: il delinearsi della consapevolezza che bisogna costruire attivamente la propria fortuna piuttosto che aspettare improbabili aiuti dall’esterno o dal fato.
La Grande Congiunzione è in Acquario, segno corrosivo della solarità. Qui vediamo in atto due tendenze: una è il crollo della vitalità, della giocosità, del senso di immortalità e di sicurezza in sé, ben rappresentati nella paura della morte e nell’incertezza dilaganti durante l’epidemia; l’altra è il crollo della convinzione da parte degli uomini di poter dominare il pianeta e gli eventi esterni.
È ancora il segno dell’Acquario a suggerire la nascita di nuove idee, di un mutamento teso a sovvertire l’ordine esistente in un’ottica evolutiva. Ma occorre prudenza nell’interpretare troppo entusiasticamente il concetto di evoluzione, perché qui si tratta proprio di smantellare i riferimenti storici e familiari per inventare un futuro nuovo. Gli ascendenti perdono importanza, e non per una carica di aggressività e riscatto, come nelle generazioni passate, ma per un reale senso di indifferenza.
Questo apre due scenari possibili.
Da un lato, un’autentica liberazione dalle catene del passato, che può sfociare, spiritualmente, nell’abbandono di vincoli, abitudini pesanti e vecchi schemi.
Dall’altro, una più banale insofferenza verso i legami, lo sprezzo degli avi, delle tradizioni, degli insegnamenti del passato, per proiettarsi nel nuovo, nell’iper-tecnologico, nell’ingegneria genetica (che si contrappone all’ereditarietà generica).
Con ogni probabilità, le due opzioni si verificano entrambe, a seconda del singolo individuo, e la corrente dominante dipende dalla maggioranza.
Quasi certo, con questa configurazione planetaria, assistere, su scala globale, a un duro colpo alla genetica in senso lato. Inoltre, a fronte di un inevitabile calo delle nascite in senso tradizionale, si assiste a una forma di riproduzione “diversa”.
In questo periodo, gli esponenti del potere politico ed economico sono propensi agli abusi, alle restrizioni, all’unidirezionalità, alla menzogna, alla negazione dell’evidenza, ma hanno dalla loro la capacità di affascinare le masse per nascondere la loro malafede. Capaci di eludere lo scontro diretto, fanno emerge una diplomazia che mira a ottenere ciò che vuole senza dare spiegazioni; una diplomazia che nulla a che vedere con la democrazia, ma piuttosto con la falsità e l’opportunismo.
C’è il forte rischio che le promesse nate in questo periodo siano altamente inaffidabili.
La simbologia di giustizia è una vittima illustre di questa posizione, e ciò che era giusto ieri non sarà più giusto oggi e domani. Mancano principi etici, abbondano principi di opportunismo e fanatismo.
Sul versante della popolazione, la maggioranza soffre di disturbi psicosomatici e molti individui possono sperimentare crisi di identità e incapacità di lottare, perché non riescono a focalizzare un obbiettivo per cui farlo, non riuscendo a individuare se stessi.
Altri individui, però, hanno l’occasione di sfruttare le circostanze per una nuova conquista di equilibrio e pace interiore, dati da un uso parsimonioso delle proprie energie. La rinuncia di beni consumistici è volta a favore di una maggior serenità e valori più elevati, oltre a permettere la vittoria sulle proprie passioni.
Come sempre, le forze in campo sono messe a disposizione del singolo che può decidere se tranne il massimo beneficio o lasciarsi trascinare passivamente dagli eventi.
Facciamo un buon uso della mano di carte fornita dagli Astri!
Samantha Fumagalli