L’astrologia, attraverso lo studio delle costellazioni
astrologiche, è in grado di individuare le predisposizioni
caratteriali, i talenti, gli aspetti più problematici e le sfide da
affrontare nel corso della vita.
La Carta natale è da millenni una mappa ricca di simboli e di
inesauribili rivelazioni, a cui adesso si aggiunge l’AstroDermo®,
l’unica tecnica che consente di dialogare attivamente con i pianeti e
modulare gli effetti degli astri nella nostra vita.
Modulare è la parola chiave. Non si tratta, infatti, di mettere a
tacere un pianeta problematico, ma di modulare il suo tono di voce,
in modo da capire meglio ciò che vuole insegnarci. Lo stesso vale
per un pianeta benevolo, del quale è possibile amplificare il
segnale.
Tutto ciò si può fare intervenendo su precisi punti cutanei che
riflettono gli astri: le Placche dei Pianeti. La procedura è
semplice, l’effetto garantito.
L’intento è quello di accompagnare l’individuo verso una
gestione consapevole degli eventi, che gli permetta di apprendere
lezioni importanti ed effettuale profondi cambiamenti esistenziali.
Quanto la lezione di un pianeta difficile viene appresa, infatti,
anche il suo peso nella nostra vita si trasforma e spesso è proprio
quel pianeta a offrirci le risorse per fare una salto evolutivo.
L’AstroDermo è l’unico sistema di astrologia dinamica
esistente che permette di interagire con gli influssi planetari di
nascita (tema natale) e con quelli previsionali (transiti e
rivoluzione solare).
Giuseppe Calligaris è stato l’uomo che ha sollevato il fitto velo che celava le rappresentazioni fisiche dello spirito e dalle percezioni sensoriali dell’anima. Egli ha scoperto nella pelle dell’uomo l’organo di confine tra il corpo fisico e i corpi sottili, tra il mondo materiale e i mondi metafisici. E la pelle gli ha confidato molti segreti, consentendogli di individuare su di essa particolarissimi canali energetici utili per la cura dell’uomo e per la scoperta delle sue facoltà latenti. Calligaris, grazie alla sua intuizione e a un’incredibile dedizione, ha dato origine a una conoscenza stupenda, che merita di proseguire. Conoscenza che finalmente ha trovato nella Dermoriflessologia® (Gandini – Fumagalli) la giusta strada per allargare i propri orizzonti.
È per inquadrare più precisamente le circostanze nelle quali le principali scoperte sono state fatte che abbiamo ritenuto fondamentale riprendere, anche se sommariamente, la biografia di quest’uomo straordinario, soffermandoci in modo particolare sulle tappe che hanno segnato i punti cruciali lungo il tracciato del percorso di conoscenza.
Nato nel 1876 a Forni di Sotto, in provincia di Udine, Calligaris era figlio del medico condotto della zona. Più per vocazione che per rispettare una tradizione familiare, decise di seguire le orme paterne. Infatti, già la lettura del suo primissimo lavoro, la tesi di laurea intitolata Il Pensiero che Guarisce, ci può chiarire quanto la sua mente fosse aperta e il suo pensiero proiettato verso la ricerca di una conoscenza ben più vasta del patrimonio della medicina scientifica dell’epoca. Egli cercò di comprendere quello che nemmeno oggi la scienza medica sa spiegare; vide ciò che ancora oggi in pochi riescono a vedere. Era il 1901 quando espresse la convinzione dell’esistenza di uno strettissimo collegamento tra corpo e psiche. I dati esposti nella tesi Il Pensiero che Guarisce provenivano dagli scritti di numerosi autori della fine del XIX secolo, ma l’analisi si rivela comunque supportata da convinzioni personali e la ricerca, ampia e ben strutturata, permette di prevedere un futuro brillante nel campo della ricerca, per il giovane laureando. In effetti, non appena portati a termine gli studi, il giovane medico venne chiamato a Roma dal già noto professor Mingazzini per ricoprire la carica di assistente universitario. Docente dal 1903, poi segretario del Congresso nazionale della Società di Neurologia, in seguito autore di numerosi articoli pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche, Calligaris riuscì ad aprire, con l’aiuto del padre, una clinica in provincia di Udine. Intanto, però, la Grande Guerra si avvicinava e con essa la chiamata alle armi. Dall’esperienza vissuta come medico militare nacque il primo libro, un diario analitico contenente una rassegna di esperienze belliche vissute da un uomo poco propenso ad accettare passivamente i traumi che il conflitto provocava. Mentre la guerra proseguiva, un’altra tragedia colpì Calligaris: gli austriaci, nella loro avanzata, occuparono la Clinica e la vuotarono di tutti gli scritti che raccoglievano i dati ricavati durante il primo decennio di lavoro. Calligaris, addolorato, ma non prostrato riprese con maggior vigore il lavoro. L’unico risultato positivo, esaminando la situazione dal nostro punto di vista di posteri, consiste nella sopravvivenza della materia nei Paesi di lingua tedesca che ancora oggi conoscono il nome del nostro connazionale e ne portano avanti alcune teorie. Il periodo tra la prima e la seconda Guerra Mondiale fu estremamente produttivo per gli studi, infatti verso la metà degli anni Venti, partendo da un tema affidatogli come argomento di ricerca dall’Istituto di Neurologia dell’Università di Roma, Calligaris approdò a una delle più stupefacenti scoperte sull’essere umano. Il problema, che reclamava una soluzione, consisteva nel trovare la correlazione tra la presenza di zone del corpo dotate di minore o maggiore sensibilità cutanea rispetto alla norma, e i danni alla corteccia cerebrale conseguenti a traumi o malattie. Non essendo evidente alcun collegamento neurologico diretto tra le parti interessate, la medicina ufficiale chiedeva di rintracciare il nesso logico tra cause ed effetti. La risposta, forse, non fu precisamente chiarificatrice per la questione in oggetto, ma i risultati vennero giudicati talmente importanti da condurre l’Autore a presentare una relazione nell’ambito di un Congresso nazionale. Il testo Le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito, pubblicato nel 1928, riporta tutti i risultati che precedentemente erano stati enunciati in congresso e rappresenta il punto d’inizio di una letteratura sconvolgente per i suoi contenuti innovativi. In questo testo l’Autore annunciava in modo definitivo e perentorio di aver individuato una struttura reticolare, presente sul corpo dell’uomo, in grado di fornire, tramite una semplice procedura di esame, indicazioni precise e ripetibili sullo stato psicologico e fisiologico. Aveva tracciato la mappa completa di tali linee (che possiamo definire senza dubbio energetiche) e aveva definito le basilari corrispondenze psicosomatiche. La relazione presentata parla della connessione tra cute, organi interni e sentimenti (quest’ultima denominazione è assegnata alle espressioni dello spirito), collegamento che si era rivelato percorribile in ogni direzione. Da buon neurologo, ma soprattutto da ricercatore, Calligaris fornì un’ampia documentazione ricavata dagli esperimenti effettuati, per stilare una casistica dettagliata e verificabile. L’entusiasmo della ricerca e la meticolosità nella conduzione degli esperimenti rendevano assai interessanti i risultati, i quali purtroppo non erano corredati dalle procedure di trasferimento nella pratica delle teorie esposte, se non in casi sporadici. Ben conscio di questa parzialità, lo studioso, oltre a difendersi dagli attacchi degli scettici (argomento che sarà costantemente presente nei suoi libri) sollecitava l’intervento di specialisti che portassero avanti la sperimentazione e che trovassero la conferma o la smentita alle sue scoperte. Purtroppo la richiesta di collaborazione non ebbe alcun seguito pratico, bensì sfociò in un clima di quasi assoluto scetticismo che provocò l’inizio del processo di emarginazione di Calligaris. A breve distanza seguì la pubblicazione del secondo libro Le Catene Lineari Secondarie del Corpo e dello Spirito, pubblicato nel 1930, altro caposaldo, che definisce con estrema lucidità gli aspetti significativi nascosti all’interno delle bande cutanee, cioè aree più ampie nelle quali sono contenute le linee primarie protagoniste del libro del ‘28. Altri due anni e nel 1932 venne stampato il testo in tre volumi intitolato La Fabbrica dei Sentimenti, terza e ultima opera fondata principalmente sul basilare reticolo energetico (costituito dall’insieme delle catene lineari). In realtà in questi tre volumi fanno la loro apparizione, per la prima volta, altre zone cutanee significative, denominate placche, che rappresentano un ulteriore balzo in avanti nella conoscenza dell’essere umano. Esse sono, infatti, collegate a doti superiori dell’uomo. La ricerca proseguì diramandosi all’interno di molti campi scientifici fino alla scomparsa dello scienziato nel 1944. Dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, per l’ultima e definitiva volta, la quasi totalità dei manoscritti di Calligaris fu sottratta al suo Paese natale per seguire Oltreoceano l’esercito statunitense. Anche negli Usa vennero portate avanti alcune sue ricerche. Prima di quest’ultima “beffa postuma”, la maggior parte delle copie dei libri stampati era già stata distrutta. Soltanto l’esistenza di qualche collezione privata ha permesso di salvaguardare, in lingua italiana, il patrimonio delle scoperte di Calligaris. Proprio dai privati, negli anni della Guerra Fredda, i sovietici hanno attinto per documentarsi e proseguire a loro volta le ricerche, senza lasciare apparente traccia a proposito dei risultati ottenuti. Ed è ancora grazie a qualche biblioteca privata che sono emersi i libri che hanno permesso di riprendere le ricerche in Italia così che, in anni più recenti, altri connazionali hanno potuto parlare degli straordinari risultati inerenti le scoperte del grande scienziato.
Per decenni si è trattato di episodi sporadici, ma dal 1995 che le scoperte di Calligaris vengono a tutti gli effetti rimesse sul banco di prova da un piccolissimo gruppo di intrepidi, di cui siamo orgogliosi di essere fondatori e promotori. Da quel giorno gli studi si sono sviluppati fino ad approdare all’odierna Dermoriflessologia®, una disciplina olistica per il riequilibrio psicofisico e l’incremento delle facoltà latenti, che usa la pelle come specchio dell’anima e del corpo.
Sappiamo tutti che il
moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole scandisce i cicli
stagionali e che il moto di rotazione determina l’alternarsi del
giorno e della notte, ma la funzione di quest’astro si spinge ben
oltre. Il flusso energetico solare, che penetra nella biosfera,
mantiene ogni forma di vita presente sulla terra e ne influenza la
vitalità. La sua luce, penetrando attraverso l’occhio umano, regola
l’orologio biologico interno, stabilendo i ritmi circadiani endogeni
e processi fisiologici come il sonno e la fame. La quantità di
irraggiamento solare, che raggiunge il suolo terrestre, svolge
un’azione significativa anche sulle malattie stagionali, tant’è che
nelle zone temperate degli emisferi nord e sud del mondo le influenze
si sviluppano nei periodi invernali e autunnali, mentre nella fascia
equatoriale sono sempre presenti, seppure con intensità ridotta. È
inoltre provato, empiricamente e scientificamente, che l’energia
solare influenza la nostra salute e il nostro umore.
Non è casuale, dunque,
che l’astrologia abbia da sempre attribuito un’importanza centrale a
quest’astro, tanto da conferirgli l’identificazione del nostro io
vitale e della nostra personalità manifesta. Come il Sole è, in
astronomia, al centro del nostro Sistema solare e con la sua forza
gravitazionale tiene legati i pianeti al loro corso, così il Sole
è, in astrologia, il centro di gravità della personalità umana e
costituisce il punto focale di coordinamento degli influssi di tutti
gli altri pianeti.
Il Sole corrisponde alla formazione dell’ego, alla sensazione di essere una persona distinta dalle altre e ci fornisce l’imprinting sull’interpretazione soggettiva del mondo e il focus organizzativo della capacità di scegliere e agire in modo positivo.
La Terra impiega un anno
a compiere un giro completo attorno al Sole e quindi l’astro
soggiorna circa un mese in ognuno dei dodici segni astrologici,
scandendo la nostra vita in un meraviglioso racconto, che parla di
stagioni, di fioriture e avvizzimenti, di lavori ed esperienze da
trasformare in insegnamenti, di dolcezze e rigori elargiti della
natura.
In maniera similare,
anche la Luna esercita un’azione non trascurabile sulla Terra. La
scienza ha ampiamente dimostrato che il nostro satellite influisce a
livello gravitazionale, dove è responsabile di causare vere e
proprie maree atmosferiche, che agiscono sia sugli oceani sia sulla
deformazione terrestre. Le fasi lunari, inoltre, influenzano la
vegetazione, i cicli riproduttivi e lo stato emotivo degli esseri
viventi. E, proprio in virtù delle sue caratteristiche, in
astrologia la Luna identifica la sensibilità emotiva.
La Luna è la
capacità di sentire e di rispondere emotivamente alla vita,
rappresenta l’anima, quel soffio vitale e incorporeo che sgorga
spontaneo dall’inconscio, si impressiona di fronte agli eventi,
risponde alla vita e si gode intensamente ogni singolo istante, sia
esso di entusiasmante amore o di terrificante paura.
Se il Sole-ego è l’unico
che può permetterci di plasmare il nostro mondo, è soltanto la
Luna-anima che può farci splendere gli occhi davanti a tutte le
manifestazioni del Creato, incluse le nostre e le
altrui creazioni.
L’umana
sensibilità è volubile e pronta a rispondere alla vita e la Luna,
infatti, in soli 28 giorni compie il giro completo dello Zodiaco,
sostando poco più di due giorni in ciascun segno.
A completare
l’interpretazione della Luna, in astrologia troviamo anche la Luna
Nera, che indica uno dei due fuochi dell’orbita lunare e viene
esaminata come se fosse un pianeta, anche se non corrisponde a un
vero corpo celeste. Si tratta, infatti, di un punto vuoto, che si
muove rispetto alla Terra seguendo la processione absidale
dell’orbita lunare, e che impiega quasi 9 anni a completare il giro
dello Zodiaco.
La Luna Nera affianca il
simbolismo lunare di anima con il suo significato di lato ombra,
ovvero quella parte dell’inconscio in cui troviamo le parti più
oscure e inquietanti della personalità, come le paure ancestrali, le
esperienze angosciose, gli impulsi di ribellione, gli istinti
repressi, le pulsioni profonde, la sensualità, la libertà
individuale. Insomma, tutti quegli aspetti che lo psichiatra Carl
Gustav Jung raccomandava di rendere coscienti per non soccombere alla
loro dirompente potenza.
Questo punto del cielo è
collegato in modo particolare alla femminilità istintiva, presente
in entrambe i sessi, seppure con espressioni differenti, e alle
pulsioni sessuali. È ciò che possiamo riportare all’archetipo
originario della Grande Madre ed è sostanzialmente un’immagine
interna, che non fa parte della sfera conscia, e per incontrarla
necessita di un viaggio interiore tra le pieghe segrete della nostra
psiche.
Come logica conseguenza
degli influssi del Sole e della Luna, scientificamente dimostrati,
dobbiamo dedurre che tutti i pianeti del nostro sistema solare
producano effetti sulla Terra e sui suoi abitanti, anche se la
scienza non si è ancora occupata di studiarli in maniera
approfondita, e che la Terra stessa influisca sullo stato d’essere
degli altri corpi celesti.
In astrologia, tali
effetti sugli uomini sono stati studiati da millenni, giungendo a
un’interpretazione che è stata suffragata da milioni e milioni di
conferme.
Ogni pianeta riveste
precise funzioni psichiche, che assumono colorazioni e inclinazioni
diverse a seconda della posizione del corpo celeste nel tema natale
individuale. Il segno zodiacale ci dice in quale modalità si esprime
una determinata funzione psichica, la casa ci mostra il suo settore
privilegiato, il suo campo d’azione, e gli aspetti ci raccontano le
alleanze, le frizioni e le opposizioni della nostra interiorità.
Vediamo, dunque, che
Mercurio influenza la nostra percezione, l’intelligenza, le
capacità di ascoltare, leggere, studiare e imparare, ma anche quelle
di comunicare, insegnare e scrivere.
Il dio alato del nostro
cielo interiore è curioso, veloce, furbo, ed è il fedele messaggero
del Sole-personalità, al quale deve riportare ogni informazione,
anche allo stato grezzo, senza preoccuparsi di null’altro.
Abbiamo, poi, Venere,
che individua l’affettività, la facoltà di creare relazioni emotive
durevoli e orienta il nostro senso estetico. La dea dell’amore e
della bellezza ci fa innamorare, ci fa commuovere davanti a un
paesaggio meraviglioso o di fronte a un’opera d’arte, ci indica la
strada dell’equilibrio, della serenità e della pace interiore.
Venere influenza la capacità di provare simpatia, empatia e di
stringere amicizie e alleanze diplomatiche.
Marte rappresenta
lo sviluppo della volontà, il coraggio, l’aggressività e
l’intraprendenza. Il dio della guerra influenza il nostro desiderio
di autodeterminazione, la nostra forza, la facoltà di provare
diffidenza e irritazione, di dire di no e, se necessario, di
scatenare tempeste. Può spingerci a essere crudeli ed egoisti, ma se
impariamo a cavalcare la sua dirompente energia, si dimostrerà un
eccellente alleato per la sopravvivenza.
I primi pianeti sono
piuttosto veloci a percorrere il giro dello Zodiaco, Mercurio e
Venere impiegano infatti un anno, sostando in ogni segno circa un
mese, mentre Marte ci mette due anni. Da qui in avanti, il moto dei
pianeti si fa più lento, andando a imprimere alle nostre vite
influenze più tenaci e durature: Giove completa il giro in 12 anni e
Saturno ne impiega 29.
Dopo
il pianeta rosso, incontriamo Giove, da tutti conosciuto come
il portatore di fortuna, anche se questa è soltanto una piccola
parte della sua funzione, perché Giove, in realtà, simboleggia la
fede nella vita, l’espansione della vitalità, il buon umore. E non è
a caso che, per rafforzare in noi questi istinti primari, Giove
elargisca la buona sorte. Il re degli dèi è un re buono, generoso,
simpatico, un dio che si adopera affinché non venga mai meno la
certezza che la vita meriti sempre di essere vissuta. Il rischio
celato in tanta entusiastica fiducia è quello di non riuscire a
vedere i pericoli del mondo e dare per scontata la fortuna. Serve
equilibrio per mettere a frutto i doni di questo pianeta.
Di
mettere alla prova la nostra fede, invece, se ne incarica Saturno,
ponendo sul nostro cammino prove e ostacoli da superare. Il titano
Crono, signore del tempo, ci insegna a sviluppare
l’autodisciplina, il rigore e la giustizia per indurci a dimostrare
di avere davvero fede nella realizzazione del nostro destino e poter
giungere a un autentico rispetto di noi stessi. Certo, può portare a
momenti di tristezza, può causare sofferenza e imporci cammini
solitari, ma il suo scopo è farci scoprire la nostra vera essenza e
spronarci a essere fedeli a noi stessi.
Dopo Saturno, entriamo
nel campo dei pianeti invisibili a occhio nudo: Urano, Nettuno e
Plutone. Questi tre corpi celesti, anche in virtù del tempo di
soggiorno in ogni segno zodiacale, influenzano maggiormente le
caratteristiche generazionali e le epoche storiche. Urano, infatti,
impiega 80 anni a fare un giro completo, sostando in un segno per
circa 6-7 anni, Nettuno ci mette 164 anni, soggiornando per circa 14
anni in ogni segno, e a Plutone servono addirittura 250 anni per
completare il suo percorso e circa 21 per uscire da un segno.
Ciò non toglie che i tre pianeti cosiddetti lenti abbiano un
influsso anche nella vita del singolo, sia per quanto concerne il
tema natale, sia per i transiti, ma spesso il loro insegnamento si
riesce a mettere a frutto soltanto grazie a un lavoro volontario di
autoanalisi su se stessi.
Urano
simboleggia lo sviluppo dell’individualità in un’ottica più di
ricerca della verità che non di mero egocentrismo o individualismo.
A tale scopo, stimola la capacità di mettere in discussione il
potere precostituito e di rendersi disponibili ai cambiamenti, anche
quelli capaci di rivoluzionare l’esistenza, nell’intento di camminare
la propria autentica missione di vita. In un tema individuale, il dio
del cielo rivela le propensioni a questi impulsi di natura psichica e
spirituale, che per essere rappresentati attivamente necessitano
dell’intervento consapevole del soggetto, altrimenti si limita a
segnalare gli ambiti nei quali saremo soggetti a scossoni o a subire
ribaltamenti di situazioni.
Nettuno
raffigura la coscienza e gli stati alterati di coscienza, la
fantasia, l’intuizione, il misticismo, il sentimento religioso e la
consapevolezza del divino in noi. Fornisce, inoltre, indicazioni
sull’uso o l’abuso di farmaci e droghe. Anche in questo caso, il dio
del mare può limitarsi a segnalare aspetti prevalentemente passivi,
come le reazioni automatiche, le circostanze in cui si rischia di
cadere vittima di illusioni o gli eventi, per lo più nebulosi, con i
quali ci si dovrà confrontare. Ma se si accoglie la sua chiamata,
può diventare un potente alleato per la creatività, perché Nettuno
sa fecondare la fantasia e l’immaginazione come nessun altro pianeta
sa fare e, da abile navigatore dei misteriosi territori
dell’irrazionale, può mostrarci come trascendere l’ego e individuare
un punto d’osservazione esterno a noi.
Per ultimo incontriamo
Plutone, simbolo di morte e rinascita, di trasformazione,
rigenerazione e potere. Per comprendere la funzione di questo pianeta
e la sua “promessa di potere”, dobbiamo imparare a conoscere i
suoi due volti: quello di Ade, temuto signore dell’Aldilà, emblema
della fine di tutte le cose e foriero del giorno del giudizio; e
quello di Plutone, dio della ricchezza, i cui beni sono direttamente
collegati alle risorse del sottosuolo e ai tesori racchiusi nelle
profondità del nostro inconscio.
Il messaggio di Plutone è sostanzialmente una provocazione. Con il suo implicito porci al cospetto dell’ineluttabilità della morte, rende evidente l’assurdità di ogni limitazione e ci sprona a sognare in grande. Spetta a noi il compito di rispondere, e possiamo farlo con pretese di vanagloria, soccombendo alle nostre stesse ossessioni, oppure possiamo accettare di scendere nelle profondità della nostra psiche per imparare a discernere la verità e realizzare senza remore il nostro vero destino.
Consulti
Tema natale (Samantha Fumagalli) Relazione scritta dell’analisi del tema natale astrologico + 1 ora di consulto
Rivoluzione solare con transiti(Samantha Fumagalli) Relazione scritta dell’analisi dei transiti e della rivoluzione solare + 1 ora di consulto
AstroDermo(Samantha Fumagalli + Flavio Gandini) Breve
relazione scritta sulla dinamica planetaria e psicologica da affrontare
(previo colloquio) + 1 ora e 1/2 di sessione di Dermoriflessologia,
mirata sui punti cutanei relativi ai pianeti
Un mito indiano sulla creazione del mondo narra che il dio Brahma volge lo sguardo delle sue quattro teste verso i quattro punti cardinali: Nord, Sud, Est e Ovest. Questo quadruplice sguardo costituisce l’orientamento indispensabile prima di poter dare inizio alla sua attività creativa.
E lo stesso vale per ogni essere umano che, prima di divenire esso stesso creatore, deve contemplare e comprendere in sé le quattro funzioni della coscienza: la sensazione (collegata al corpo fisico), l’intuizione (collegata all’eterico), il sentimento (collegato all’astrale), il pensiero (collegato al causale).
Con la Dermoriflessologia® possiamo orientare lo sguardo nelle quattro direzioni, contemplare, comprendere e precedere verso la presa di coscienza della nostra vera essenza.
13 mag 2022 – In questa puntata è nostro ospite Flavio Gandini, studioso di esoterismo e spiritualità e di metodi naturali per il benessere psicofisico, che ci parlerà della Dermoriflessologia, una disciplina olistica di cui è ideatore insieme a Samantha Fumagalli. Si tratta di un metodo che trae origine dalle ricerche del prof. Giuseppe Calligaris, medico e scienziato dei primi del ‘900 le cui innovative scoperte sono ancora poco conosciute ai più. La pelle è uno specchio del corpo e dell’anima: grazie a una stimolazione riflessologica cutanea, si può avere accesso a specifiche facoltà dell’inconscio e promuovere il riequilibrio energetico e l’evoluzione spirituale dell’individuo.
Questa sera alle ore 21:30 su https://www.spreaker.com/show/forme-d-ondas-tracks
sarà nostro ospite Flavio Gandini, studioso di esoterismo e
spiritualità e di metodi naturali per il benessere psicofisico, che ci
parlerà della Dermoriflessologia, una disciplina olistica di cui è
ideatore insieme a Samantha Fumagalli. Si tratta di un metodo che trae
origine dalle ricerche del prof. Giuseppe Calligaris, medico e
scienziato dei primi del ‘900 le cui innovative scoperte sono ancora
poco conosciute ai più. La pelle è uno specchio del corpo e dell’anima:
grazie a una stimolazione riflessologica cutanea, si può avere accesso a
specifiche facoltà dell’inconscio e promuovere il riequilibrio
energetico e l’evoluzione spirituale dell’individuo.
6 marzo 2022 – Gastaldello Valentino del Circolo Culturale Ighina intervista Flavio Gandini sulla Dermoriflessologia, la disciplina che permette di dialogare con l’inconscio attraverso la pelle, e sulla Dermoalchimia.