Partendo da un brano di Carl Gustav Jung, affronto il tema dei fenomeni occulti alla luce della superstizione, della scienza, dello scientismo, del fanatismo, delle fantasie del moderno esoterismo e infine di un approccio più sensato.
Nella seconda parte, propongo un caso vero: l’inspiegabile comportamento di un ragazzo che improvvisamente e senza spiegazione manifestava una forza sovrumana per poi cadere nell’oblio. Dalla spiegazione medico-scientifica a quella psicologico-metafisica, fino all’epilogo.
Quando il lato ombra entra in conflitto con la personalità esteriore e quando il livello di pressione è talmente forte da far saltare il tappo per portare alla coscienza la verità interiore.
André Barbault era il vice presidente del Centro Internazionale di Astrologia di Parigi. Egli rivolse a Jung le seguenti domande:
Quale relazione vede tra astrologia e psicologia? E quale nuovo ordinamento riterrebbe desiderabile per l’astrologia?
26/5/1954 Parigi
Monsieur André Barbault,
ci sono molti esempi di sorprendenti analogie tra costellazioni astrologiche e fatti psichici, o tra oroscopo e predisposizione caratteriale. Fino ad un certo grado sussiste perfino la possibilità di una previsione, per esempio riguardo l’effetto psichico di un transito. Ci si può aspettare con un grado di probabilità sufficientemente alto che una determinata situazione psichica sia accompagnata da una analoga configurazione astrologica. L’astrologia consiste di configurazioni simboliche, come l’inconscio collettivo, del quale si occupa la psicologia. I pianeti sono gli Dei, simboli delle forze dell’inconscio (in prima linea, accanto ad altri).
È certo che l’astrologia ha molto da
offrire alla psicologia, ma ciò che quest’ultima può offrire alla
sua sorella maggiore è meno visibile. Per quanto io possa giudicare,
sarebbe a vantaggio dell’astrologia se si rendesse conto
dell’esistenza della psicologia, soprattutto della psicologia della
persona e dell’inconscio. Sono abbastanza sicuro che si possano
imparare alcune cose del suo metodo dell’interpretazione del simbolo.
Si tratta dell’interpretazione degli archetipi (degli Dei) comune
alla due arti, e delle loro reciproche relazioni. Soprattutto la
psicologia dell’inconscio si occupa della simbolica archetipica.
Spero di avere risposto alle Sue
domande.
Je vous presente, monsieur,
l’expression de mes sentiments distingués.
“Appare in effetti, con una chiarezza sempre più accecante che non sono né le carestie, né i terremoti, né i microbi, né il cancro ma che è proprio l’uomo a costituire per l’uomo il più grande pericolo. Il motivo è semplice: non esiste ancora alcuna protezione efficace contro le malattie psichiche: ora, queste epidemie sono infinitamente più devastatrici delle peggiori catastrofi! Il supremo pericolo che minaccia tanto l’essere individuale quanto i popoli nel loro insieme è infatti il pericolo psichico”
Un
romanzo come questo ha molti debiti di riconoscenza che, potrei dire,
si perdono nella notte dei tempi, perché la sua creazione non nasce
esclusivamente dalla mia esperienza personale, ma attinge a teorie
filosofiche e psicologiche, alle quali hanno contribuito moltissimi
personaggi di indiscusso ingegno. Pur non volendo far torto a
nessuno, citerò le persone a me più vicine in termini di affinità
di pensiero.
Un sentito ringraziamento va agli antichi filosofi greci per aver introdotto il termine di archetipo, riferendosi ai principi universali preesistenti alla realtà fenomenica. E tra questi una menzione speciale va a Platone per aver formulato la dottrina delle idee, anche se credo che meriti di essere ringraziato anche per altri motivi.
Venendo a tempi a noi più vicini, ringrazio Carl Gustav Jung, il cui lavoro mi ha ispirato costantemente, e che mi ha fornito il trampolino di lancio per poter vedere all’opera gli otto protagonisti di questa storia nel loro personale viaggio dell’eroe.
Jung
suggerì che i racconti mitici dei viaggi iniziatici, come l’Odissea,
l’Eneide
o Ercole,
si potessero intendere come espressioni simboliche di un processo di
trasformazione psichica che tutti noi siamo invitati a compiere
durante la nostra vita, e chiamò questa evoluzione processo
di individuazione
o viaggio
dell’eroe.
Questo viaggio è una chiamata ai Misteri dello Spirito, verso la scoperta di un mondo che esiste al di là delle apparenze e delle convenzioni sociali, un viaggio che, passando per la costruzione di una maschera sociale e per la creazione e l’integrazione delle parti in ombra della nostra psiche, giunge all’identificazione del vero Io spirituale. Un viaggio che è unico per ciascun individuo, ma che si articola su una trama archetipica comune.
Naturalmente, ringrazio anche James Hillman, allievo di Jung, per aver portato a un’ulteriore evoluzione la teoria degli archetipi, e Carol Pearson per averla attualizzata. E non dimentico tutti gli studiosi, più o meno noti, che hanno seguito tali orme. Grazie a chi ha semplicemente posato una piastrella, come a chi ha eseguito i calcoli strutturali per i pilastri portanti. La cattedrale non è ancora finita, ma già splende a sufficienza per destare ammirazione.
E ora veniamo alla seconda parte dei riconoscimenti, quella più strettamente attinente alla realizzazione pratica di questa storia.
Per
cominciare, mi concedo di esprimere un ringraziamento occulto a chi
non sa di aver partecipato, ma che, con la sua sola presenza, è
stato fonte di ispirazione. Non sapere non significa non esistere!
E
poi…
Grazie a Patrizia Mucciolo, la quale non manca di confrontarsi su temi che si rivelano spesso tangenti al tema di questo libro, e che ha saputo aiutarmi nella difficile operazione di spogliarlo del superfluo.
Grazie a Tamara Colombo per la lettura attenta e per le impressioni che mi ha comunicato, perché sono servite a modificare alcuni particolari del romanzo e a scegliere la copertina.
Grazie a Maria Fazio, che ha accettato di inserire tra i numerosi impegni anche la lettura in anteprima del romanzo, regalandomi utili consigli, nonché numerosi suggerimenti per la veste grafica del libro.
Grazie a Sara Stefanini per avermi fornito un prezioso confronto.
Infine, e non per stabilire una graduatoria, ringrazio mia moglie, Samantha Fumagalli, che nonostante scriva meglio di me, mi ha istigato senza posa alla stesura dell’Anno degli eroi e mi ha aiutato nel lavoro di revisione.
Non c’è luce senza ombre e non c’è pienezza psichica senza imperfezioni.
“Non c’è luce senza ombre e non c’è pienezza psichica senza imperfezioni. La vita richiede per la sua realizzazione non la perfezione, ma la pienezza. Senza l’imperfezione non c’è né progresso né crescita.” Carl Gustav Jung
L’anno degli eroi di Flavio Gandini
Disponibile in cartceo e in ebook su tutti gli store online e ordinabile in libreria con il codice ISBN 9788831645614.