L’unica vera App che rende IMMUNI

L’unica vera App Immuni è l’abbraccio.

Rende IMMUNI dalla paura, dalla tristezza, dalla solitudine, dall’indifferenza, dall’odio, dalla crudeltà.

Rinforza il sistema immunitario.

Regala sorrisi.

Ci fa sentire accolti e amati.

Ci fa accogliere nel proprio cuore chi amiamo.

Fa sapere a chi amiamo che gli vogliamo bene.

La APP ABBRACCIO, inoltre, condivisa con molti in questa stagione, IMMUNIZZA DAL VIRUS, perché quando il virus è al suo minimo e il sistema immunitario al suo massimo, le probabilità di essere asintomatici si moltiplicano.

Pensa bene quale APP vuoi scaricare!

Riflessione personale sul virus

Essendo personale, forse non fregherà a nessuno, ma tant’è 😄

Detto sinceramente, questo povero virus mi fa quasi tenerezza. Uscito da un laboratorio, e subito trattato come un mostro. Temuto. Accusato dei crimini peggiori. Un minuscolo filamento di RNA sfruttato per generare panico, terrore, e decine di fobie. La fobia delle malattie, della morte, dei luoghi aperti, di quelli chiusi, delle persone… E odio. Odio per chi passeggia, per chi corre o va in bici, per chi gioca, ride, scherza o si abbraccia, per chi disubbidisce, per chi pensa diversamente. Odio per chi non si fa annichilire dalla paura. Un virus sfruttato per generare povertà, ubbidienza, abbattimento e limitare la libertà.
Ora, non è che questo scenario mi faccia arrabbiare o deprimere.
Onestamente, non me ne frega niente.
Non mi piace, perché è più bello vedere persone felici, che abbracciano la vita e si abbracciano tra loro, ma non mi tocca.
Se condivido informazioni diverse dalla narrazione ufficiale, notizie più sensate e rasserenanti; se scrivo che si può fare prevenzione, rinforzando il sistema immunitario al posto che chiudendosi in casa; se dico di usare bene il proprio tempo e far funzionare il proprio personale sistema di valutazione, se dico di accendere l’attenzione e la consapevolezza; lo faccio soltanto per invitare a pensare liberamente e a non diventare vittime di uno stato di ipnosi dilagante.
E lo faccio coerentemente, perché è ciò che pratico ogni giorno.
Durante questo periodo, io e Samantha, abbiamo reinventato il lavoro, registrato decine di audio per l’Accademia di Dermoriflessologia e per gli aggiornamenti professionali, scritto moltissimo (saggistica e narrativa), tenuto i contatti con persone splendide. Abbiamo rinforzato il legame con la natura e con gli aspetti magici della vita. Abbiamo letto e studiato. Riso moltissimo. Sentito. Pensato. E molto altro…
In sostanza, possiamo dire grazie a questo virus, per le incredibili occasioni che ci ha offerto.
E lo facciamo davvero: GRAZIE!
Ogni esperienza genera arricchimento, se sappiamo cogliere al volo le opportunità che offre.
L’augurio è che ognuno possa uscire da questa esperienza più ricco interiormente, più consapevole, più cosciente e con una scala di valori più vicina al proprio sentire.
Viva la libertà!

Dimensione interiore ed esteriore

DISTINGUERE TRA DIMENSIONE INTERIORE ED ESTERIORE
In questo momento di caos è importante saper distinguere tra dentro e fuori, tra ciò che siamo e ciò che osserviamo al di fuori di noi.
Interiorizzare l’allarme, le ingiustizie, la privazione di libertà è una procedura dannosa.
Coltivare la pace, la gioia, la felicità, la libertà interiori è il primo indispensabile passo per essere in armonia e per poter vedere con occhi limpidi e con cuore sereno. Nulla può alterare il nostro benessere interiore. Questa è l’unica cosa di cui abbiamo davvero bisogno.
Il secondo passo è osservare e scegliere.
Se si prova indignazione di fronte alle circostanze esterne, si può decidere di adoperarsi affinché il mondo esterno corrisponda maggiormente alla pace e alla libertà, che regnano nel nostro mondo interiore. Ma senza che il primo inquini il secondo.
Il terzo passo è manifestare fuori da noi la bellezza che vive già nella nostra dimensione interiore.

UN UOMO PUÒ ESSERE LIBERO ANCHE IN CATENE,
COSÌ COME PUÒ ESSERE PRIGIONIERO SENZA CATENE.

Felice vita!
Samantha Fumagalli

Ci credi alla vita dopo…?

NEL VENTRE DI UNA MADRE C’ERANO DUE BAMBINI.

Uno chiese all’altro: «Ci credi in una vita dopo il parto?».
L’altro rispose: «È chiaro. Deve esserci qualcosa dopo il parto. Forse noi siamo qui per prepararci a quello che verrà più tardi».
«Sciocchezze, – disse il primo – non c’è vita dopo il parto. Che tipo di vita sarebbe quella?».
«Io non lo so, – rispose il secondo – ma ci sarà più luce di qui. Forse noi potremo camminare con le nostre gambe e mangiare con le nostre bocche. Forse avremo altri sensi che non possiamo capire ora».
Il primo replicò: «Questo è un assurdo. Camminare è impossibile. E mangiare con la bocca!? Ridicolo! Il cordone ombelicale ci fornisce nutrizione e tutto quello di cui abbiamo bisogno. Il cordone ombelicale è molto breve. La vita dopo il parto è fuori questione».
Il secondo insistette: «Beh, io credo che ci sia qualcosa e forse diverso da quello che è qui. Forse la gente non avrà più bisogno di questo tubo fisico».
Ma il primo contestava: «Sciocchezze, e inoltre, se c’è davvero vita dopo il parto, allora, perché nessuno è mai tornato da lì? Il parto è la fine della vita e nel post-parto non c’è nient’altro che oscurità, silenzio e oblio. Non ci porterà da nessuna parte».
«Beh, io non so, – disse il secondo – ma sicuramente troveremo la mamma e lei si prenderà cura di noi».
Il primo replicò: «Mamma? Tu credi davvero alla mamma? Questo è ridicolo. Se la mamma c’è, allora, dov’è ora?».
Il secondo disse: «Lei è intorno a noi. Siamo circondati da lei. Noi siamo in lei. È per lei che viviamo. Senza di lei questo mondo non ci sarebbe e non potrebbe esistere».
Il primo concluse: «Beh, io non posso vederla, quindi, è logico che lei non esista».
Anche il secondo concluse: «A volte, quando stai in silenzio, se ti concentri ad ascoltare veramente, si può notare la sua presenza e sentire la sua voce da lassù».

Con questa storia, uno scrittore ungherese ha spiegato l’esistenza di Dio e della vita oltre la vita.

La più grande azione luci-ferica degli ultimi decenni

La mia visione spirituale dei recenti avvenimenti

di Samantha Fumagalli

È nella più assoluta confusione che cadono, finalmente, i paradigmi della realtà. Quella illusoria.

La descrizione del mondo, così come è stata insegnata, inizia a vacillare, a disgregarsi. Si ascolta tutto e il contrario di tutto. Non si sa più a cosa credere, non si sa più cosa sia vero e cosa falso.

È panico? No, è fantastico. Inebriante!

È dal caos che nasce la consapevolezza. Dalle tenebre che sgorga la luce.

Quando non si hanno più stampelle a cui appoggiarsi, l’unica opzione praticabile è imparare a camminare sulle proprie gambe.

Si è fatto un gran parlare di Nuova Era, di risveglio delle coscienze, di illuminazione.

Bene, l’occasione è arrivata! Su scala mondiale.

Reclusione, annichilimento, repressione, incertezza, paura, oscurità. Tutti sentimenti che generano attrito. Dall’attrito si sprigiona la scintilla, dalla scintilla divampa il fuoco. E il fuoco è l’elemento spirituale per eccellenza.

Non a caso, fin dalle antiche scuole iniziatiche, la Prova del Fuoco corrisponde alla Prova della presenza di Spirito.

Il fuoco è luce. E chi può promuovere il risveglio della coscienza di essere scintille divine, consapevoli e responsabili, se non Lucifero, il portatore di luce?

Perdonate la mia antica simpatia per l’angelo più bistrattato di tutti, il prediletto di Dio, a cui è stato affidato il compito più scomodo, ingrato e difficile di tutti: generare attrito perché si accenda la scintilla della coscienza divina negli esseri umani. Scintilla che fa divampare il fuoco dello Spirito.

Una domanda sorge spontanea: perché il risveglio non può accadere gentilmente, a opera di un angioletto buono e tenerone che insegna agli uomini a volersi bene?

Semplice! Perché nessuno può risvegliare nessuno. Nessuno può dare l’illuminazione a nessuno.

Ci è stato regalato il privilegio del libero arbitrio e ognuno può e deve scegliere da solo. È un compito esclusivamente individuale quello di risvegliarsi alla consapevolezza di essere una scintilla di Dio. E per accendere la scintilla divina è indispensabile l’attrito, esattamente come lo è per accendere un fuoco.

“Andrà tutto bene”, secondo me, non è un buon mantra, perché viaggia sulle note di “stai tranquillo, continua a dormire, ci pensiamo noi a te”. È l’antitesi della luce.

Andrà tutto bene è narcotizzante. Persino un po’ noioso.

Scegliere, svegliarsi e restare svegli, disegnare la propria realtà, il proprio presente, il proprio futuro. Usare la fantasia, la creatività, l’iniziativa, l’intraprendenza, il coraggio, la gioia. Questo è elettrizzante, divertente, vitale.

Nel risveglio, l’unico pericolo da cui guardarsi è quello della superbia, che farebbe dimenticare di essere parti di Dio. Scintille di un Tutto e non il Tutto stesso. Come scintille possiamo co-creare, nel rispetto delle leggi universali, della Natura e delle altre creature, con umiltà e senso di condivisione.

Alla Luce dei fatti, bisognerebbe essere grati per la grande occasione che è stata offerta all’umanità. A ciascuno di noi.

Il mio augurio è che ognuno possa attraversare e superare la Prova del Fuoco e scoprirsi più ricco, consapevole, spirituale e umile.

Mandala del Sole

Dal libro MANDALA DEGLI ASTRI di Samantha Fumagalli, aperto alla pagina del Mandala del Sole.

Il Mandala del Sole dona energia, vitalità e salute. Rende più attivi, propositivi e generosi. Rafforza la volontà e la perseveranza. Regala ottimismo, fiducia, autostima, lealtà, autorità, successo e potere. Opera positivamente sul fronte economico e propizia la buona fortuna in senso lato.Se volete appenderlo in casa per armonizzare gli spazi, è consigliato per il soggiorno, la sala, lo studio, l’ufficio.

E se la cura fosse peggio della malattia?

Per chi fosse interessato a provare a fare una prima, semplice e umile valutazione dell’emergenza attuale, propongo una piccola riflessione.
Ho gia detto ieri che ritengo che l’emergenza sanitaria vada rispettata. E premetto che non sono un medico né un virologo, un immunologo, uno scienziato… Quindi mi attengo a ciò che passa l’informazione ufficiale (scusandomi, se dimentico qualcosa) e provo a mettere all’opera un pizzico di buon senso.

Tutti gli specialisti all’opera hanno dichiarato che:
– non esiste ancora una cura specifica per questo virus (attualmente si cura come i casi di influenza);
– la vera battaglia contro il virus la combatte il sistema immunitario della persona;
– le persone maggiormente a rischio sono quelle con altre patologie e il sistema immunitario indebolito;
– esistono terapie di supporto per le manifestazioni più gravi;
– l’emergenza più grave sembra essere il collasso del sistema sanitario;
– il virus muta e quindi è difficile rendersi immuni;
– lo sviluppo per mettere in commercio un vaccino sicuro richiede tempi molto lunghi (da 12-18 mesi fino a 10 anni).
Si direbbe quindi che l’arma più efficace in assoluto, almeno allo stato attuale, sia il sistema immunitario.

Sempre la medicina ufficiale dichiara le causa di indebolimento e compromissione del sistema immunitario, che sono:
– stress;
– alcune patologie;
– farmaci (antibiotici e altri)
– denutrizione o malnutrizione;
– carenza di alcuni nutrienti (vitamine, folati, zinco, calcio, eccetera);
– intossicazione da metalli pesanti;
– gravidanza;
– età.

Ancora la medicina ufficiale fornisce alcuni consigli per migliorare le difese immunitarie, che sono:
– sana alimentazione;
– fare attività fisica almeno 2-3 volte a settimana, meglio se all’aria aperta;
– dormire almeno 8 ore a notte;
– ridurre le condizioni stressanti;
– esporsi al sole;
– uso di integratori o di prodotti naturali;
– avere una sana vita sociale (che riduce anche i rischi di deficit cognitivo nelle persone anziane).
– mantenersi impegnati in attività piacevoli;
– evitare gli eccessi (sostanze alcoliche, perso corporeo, pressione alta, eccetera);
– non fumare;
– osservare norme di corretta igiene personale.

Ora, l’attuale sistema per curare l’Italia sta generando stress e paura, sta impedendo la pratica di molte misure che sostengono il nostro sistema immunitario e i mass media non diffondono alcuna informazione per migliorarne la funzionalità (almeno per quanto ne so). Per le persone mediamente sane questo è un deficit importante e potenzialmente pericoloso.
C’è forse il rischio che la “cura” sia peggio della malattia?

Per chi desiderasse informarsi in proposito, lascio il link del Ministero della Salute:
http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioFaqNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=228#1

Un saluto a tutti, sempre con l’augurio di uscirne presto e con rinnovata energia ❤️
Samantha Fumagalli

Una situazione difficile

È una situazione difficile per tutti. Per i malati (tutti i malati), per i medici e tutto il personale che li cura, per i parenti di chi soffre o di chi non ce la fa, per i bambini, per gli anziani, per i genitori, per i single, per chi non lavora e non guadagna, per chi è in cassa integrazione, per chi aiuta gli altri e sta lavorando anche troppo, per chi è immunodepresso, per chi soffre a stare chiuso in casa, per le forze dell’ordine, per chi governa, per chi ha problemi di ogni sorta. E per tante altre persone, che sarebbe impossibile citare, perché ognuno ha i propri problemi e deve affrontare la situazione come meglio può. Ognuno facendo i conti con i propri sentimenti, con la paura, la rabbia, il dolore… Ognuno è chiamato a dare il meglio di sé. Nel piccolo come nel grande. Per queste serve rispetto, comprensione, buon cuore e intelligenza. E collaborazione. Pur nell’emergenza, bisogna continuare a sperare, a lavorare su se stessi e per un mondo migliore, imparando da ogni esperienza e cercando di trarne il meglio. Senza diventare ciechi e sordi al dolore degli altri, ma anche senza dimenticare i diritti umani. Il diritto di pensare, di parlare, il diritto alla libertà. Rispettare le restrizioni per il bene di tutti e comportarsi in maniera responsabile è, non solo un obbligo, ma anche un atto di coscienza.Ma viviamo in una Repubblica democratica che, con tutti i suoi difetti, ha una Costituzione di tutto rispetto e, se si verificano ingiustizie o atti incostituzionali, vanno segnalati così come i diritti vanno difesi. Questa non è una dittatura. È un’emergenza sanitaria. E come tale va trattata e rispettata. Limitare le uscite, mantenere le distanze, usare precauzioni, lavorare in maniera sicura e protetta, eccetera, sono tutte misure sensate in risposta a un’emergenza sanitaria. Ma gli “abusi” no. Possono anche non essere intenzionali (cosa che spero), possono essere frutto di confusione, ignoranza, errori di valutazione o di interpretazione, e proprio per questo è importante collaborare.Insieme. Con buon senso, rispetto e amore.Questo è il semplice pensiero che sento di condividere, con l’augurio che se ne esca presto e con rinnovata forza, energia e solidarietà.Samantha Fumagalli