L’ego

licenza gratuita by Pixabay

Tanto demonizzato per le più varie egopatie che si porta appresso, l’ego non è quel terribile compagno di viaggio che molti descrivono.
L’ego… a me piace definirlo come la proiezione olografica dell’Io spirituale. Una proiezione indispendabile per vivere nella dimensione fenomenica e per recitare il proprio ruolo nella grande commedia della vita.
Il problema si pone quando dietro la proiezione olografica non c’è alcun Io spirituale, e quindi l’ego diventa un involucro vuoto, oppure quando si cede alle lusinghe della megalomania, e allora l’ego si ammala e diventa egocentrico ed egopatico.
Plasmare un sano ego serve nel gioco della vita.
Diventare schiavi dell’ego è tutta un’altra storia…

Buona vita!

Samantha

AstroDermo, grazie a tutti!

Talmente tanto l’entusiasmo di stare insieme e condividere che ieri mi sono dimenticata di scattare anche una sola foto.
Poi mi sono detta “Forse è meglio così… è un giorno senza tempo, impossibile da immortalare”.
E allora, per ringraziare tutti della meravigliosa giornata, dinamica e statica, eterna e fugace, in continua trasformazione e ricca di armonia… cosa c’è di meglio dell’Araba fenice?

Grazie di cuore!

Buon viaggio a tutti noi!
Samantha e Flavio

AstroDermo© – La mappa degli astri sul corpo umano

Aggiornamento professionale per Dermoriflessologi
in presenza a
Boffalora d’Adda (LO)
il 2 OTTOBRE 2022

L’astrologia è un’arte antica che ha sempre esercitato un fascino speciale sull’umanità e che, da oltre cinquemila anni, ha chiamato a sé le più grandi civiltà del passato, le menti più brillanti, gli studiosi più geniali.
Questo, ovviamente, non è un corso di Astrologia, ma un super intensivo di AstroDermo© per usare le Placche dei Pianeti con lo scopo di modulare gli effetti degli astri nella nostra vita.

MODULARE è la parola chiave. Sì, perché non possiamo mettere a tacere del tutto un pianeta problematico, ma possiamo abbassargli il tono di voce, quando grida troppo forte, in modo da capire meglio ciò che ci vuol dire. Parallelamente possiamo amplificare il segnale positivo e benevolo di un pianeta ben posizionato nel Tema natale o che sta transitando in angolo armonico e protettivo.

Tutto questo è possibile intervenendo praticamente sulle Placche dei Pianeti. La procedura è semplice, l’effetto garantito. La mappa dei pianeti è a portata di mano e ogni operatore è in grado di intervenire su di essa. L’intento non è di modificare o addolcire il futuro, bensì accompagnare l’individuo verso una gestione consapevole degli eventi, permettendo di apprendere importanti lezioni che portano a cambiamenti esistenziali profondi. Infatti, quando la lezione di un pianeta “difficile” viene appresa, anche il suo peso nella nostra vita si trasforma e spesso è proprio quel pianeta a farci fare il salto evolutivo all’ottava superiore.

Questo aggiornamento è un’opportunità per ampliare la gamma di proposte per i vostri clienti con un argomento universalmente conosciuto, quale è l’astrologia, ma arricchito da una chiave unica: l’intervento attivo! L’AstroDermo è l’unico sistema di astrologia dinamica esistente che permette di interagire con gli influssi planetari di nascita (tema natale) e con quelli previsionali (transiti e rivoluzione solare).

INCONTRO IN PRESENZA

Il corso è riservato ai Dermoriflessologi e la partecipazione è aperta a tutti gli operatori associati.

Le iscrizioni sono aperte.

Il percorso sciamanico dell’eroe

Un cammino iniziatico strutturato su un’indagine strumentale della sensibilità delle otto Placche cutanee degli Archetipi

Il corso si tiene in presenza, a Boffalora d’Adda,
nel fine settimana
22-23 OTTOBRE 2022

Nel 2017 abbiamo inaugurato l’aggiornamento di Dermoriflessologia “Il viaggio dell’Eroe”, un corso formativo dedicato alla comprensione delle dinamiche, degli aspetti, dei punti di forza e di debolezza di ogni archetipo eroico, con le modalità di guida del viaggio eroico supportate da 8 meditazioni.

Oggi questo percorso è stato arricchito da una procedura di indagine, valutazione e trattamento, supportati dalla valutazione strumentale e da uno schema organizzato. In estrema sintesi, adesso, oltre ai singoli archetipi, disponiamo anche dei sentieri che li collegano.

La partecipazione è aperta a tutti i Dermoriflessologi, compresi coloro che non hanno frequentato l’aggiornamento “Il viaggio dell’Eroe”, perché sarà comunque possibile applicare il percorso formativo.
Ciò nonostante, consigliamo di fare anche i precedenti due moduli (disponibili anche online) perché consentono di avere una formazione più completa e consapevole.

L’Albero degli Eroi è un sistema cutaneo composto da 8 Placche collegate ad altrettanti periodi della vita e a 8 figure eroiche che promuovono, e a volte “condizionano”, l’evoluzione dell’essere umano nel suo percorso di esistenza terrena. Utilizzare il nuovo schema di lavoro, organicamente strutturato, permette di avere una visione chiara della Placca dalla quale partire, ma anche di prevedere e valutare i progressi del cliente, strutturando il viaggio sul ritmo più indicato per ottenere i migliori risultati.

Le iscrizioni sono aperte.

Gli influssi dei pianeti secondo Gurdjieff

«La Terra e tutti gli altri pianeti sono in perpetuo movimento, ciascuna a velocità differente. Talvolta si avvicinano e talvolta si allontanano. Per questo motivo, le loro interazioni si rafforzano, si indeboliscono oppure cessano del tutto. Per il momento ci basti sapere che le influenze planetarie sulla Terra si alternano: ora agisce un pianeta, ora un altro, ora un terzo, e così via.

[…]

Schematicamente, possiamo descrivere queste influenze nel modo seguente. Immaginiamo una grande ruota sospesa sopra la Terra, con sette o nove proiettori a luce colorata fissati sul bordo. La ruota gira, e a turno la luce dei vari proiettori illumina la Terra, la quale, di conseguenza, è sempre colorata dalla luce del proiettore che la illumina nel momento considerato.

Tutti gli esseri nati sulla Terra sono colorati dalla luce che prevale al momento della loro nascita, e mantengono questa colorazione per tutta la vita. Come non c’è effetto senza causa, così non c’è causa senza effetto. E, senza alcun dubbio, i pianeti hanno un’influenza enorme, tanto sulla vita dell’umanità in generale, quanto sulla vita di ogni individuo in particolare. È un grave errore della scienza moderna non riconoscere questa influenza. Ma questa influenza non è così grande come gli “astrologi” moderni vorrebbero farci credere.

L’uomo è un prodotto dell’interazione di tre tipi di materia: una positiva (l’atmosfera della Terra); la seconda, negativa (i minerali, i metalli); infine, una terza combinazione (le influenze planetarie), che viene dall’esterno e incontra le prime due materie. Questa forza neutralizzante è quell’influenza planetaria che colora ogni nuova vita che nasce. La colorazione rimane per l’intera esistenza. Se il colore era rosso, quando questa “vita” incontrerà il rosso, si sentirà in corrispondenza con esso.

Certe combinazioni di colori hanno un effetto calmante; altre, un effetto perturbatore; ogni colore ha una particolare proprietà. È una legge, una questione di differenze chimiche. Ci sono, per così dire, delle combinazioni “simpatiche” e delle combinazioni “antipatiche”. Per esempio, il rosso stimola la collera, il blu risveglia l’amore. La combattività corrisponde al giallo. Quindi, se sono portato a collere improvvise, è un fatto dovuto all’influenza dei pianeti.

Ciò non significa che voi o io esistiamo effettivamente in questo modo, ma è una possibilità. Possono intervenire delle influenze più forti. Talvolta dall’interno agisce un’altra influenza, che vi impedisce di avvertire l’influenza esterna; in questi casi potete essere così presi da voi stessi da trovarvi, per così dire, chiusi in una corazza. E questo fatto non vale soltanto per le influenze planetarie; spesso succede che altre influenze, provenienti ancor più da lontano, non riescano a raggiungervi. Più l’influenza è distante, più è debole: anche se è inviata apposta per voi, non può toccarvi, perché la vostra corazza glielo impedisce.

Più un uomo è sviluppato, più è soggetto alle influenze. Talvolta, nel tentativo di liberarci dalle influenze, per evitarne una finiamo per subirne molte altre, e così diventiamo ancora meno liberi, ancora più schiavi.»

Gurdjieff

Con l’AstroDermo© possiamo sintonizzarci meglio su alcune influenze per comprenderne l’insegnamento.

Da Calligaris alla Dermoriflessologia

Giuseppe Calligaris è stato l’uomo che ha sollevato il fitto velo che celava le rappresentazioni fisiche dello spirito e dalle percezioni sensoriali dell’anima. Egli ha scoperto nella pelle dell’uomo l’organo di confine tra il corpo fisico e i corpi sottili, tra il mondo materiale e i mondi metafisici. E la pelle gli ha confidato molti segreti, consentendogli di individuare su di essa particolarissimi canali energetici utili per la cura dell’uomo e per la scoperta delle sue facoltà latenti.
Calligaris, grazie alla sua intuizione e a un’incredibile dedizione, ha dato origine a una conoscenza stupenda, che merita di proseguire. Conoscenza che finalmente ha trovato nella Dermoriflessologia® (Gandini – Fumagalli) la giusta strada per allargare i propri orizzonti.

È per inquadrare più precisamente le circostanze nelle quali le principali scoperte sono state fatte che abbiamo ritenuto fondamentale riprendere, anche se sommariamente, la biografia di quest’uomo straordinario, soffermandoci in modo particolare sulle tappe che hanno segnato i punti cruciali lungo il tracciato del percorso di conoscenza.

Nato nel 1876 a Forni di Sotto, in provincia di Udine, Calligaris era figlio del medico condotto della zona.
Più per vocazione che per rispettare una tradizione familiare, decise di seguire le orme paterne. Infatti, già la lettura del suo primissimo lavoro, la tesi di laurea intitolata Il Pensiero che Guarisce, ci può chiarire quanto la sua mente fosse aperta e il suo pensiero proiettato verso la ricerca di una conoscenza ben più vasta del patrimonio della medicina scientifica dell’epoca.
Egli cercò di comprendere quello che nemmeno oggi la scienza medica sa spiegare; vide ciò che ancora oggi in pochi riescono a vedere.
Era il 1901 quando espresse la convinzione dell’esistenza di uno strettissimo collegamento tra corpo e psiche. I dati esposti nella tesi Il Pensiero che Guarisce provenivano dagli scritti di numerosi autori della fine del XIX secolo, ma l’analisi si rivela comunque supportata da convinzioni personali e la ricerca, ampia e ben strutturata, permette di prevedere un futuro brillante nel campo della ricerca, per il giovane laureando.
In effetti, non appena portati a termine gli studi, il giovane medico venne chiamato a Roma dal già noto professor Mingazzini per ricoprire la carica di assistente universitario.
Docente dal 1903, poi segretario del Congresso nazionale della Società di Neurologia, in seguito autore di numerosi articoli pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche, Calligaris riuscì ad aprire, con l’aiuto del padre, una clinica in provincia di Udine.
Intanto, però, la Grande Guerra si avvicinava e con essa la chiamata alle armi.
Dall’esperienza vissuta come medico militare nacque il primo libro, un diario analitico contenente una rassegna di esperienze belliche vissute da un uomo poco propenso ad accettare passivamente i traumi che il conflitto provocava. Mentre la guerra proseguiva, un’altra tragedia colpì Calligaris: gli austriaci, nella loro avanzata, occuparono la Clinica e la vuotarono di tutti gli scritti che raccoglievano i dati ricavati durante il primo decennio di lavoro. Calligaris, addolorato, ma non prostrato riprese con maggior vigore il lavoro.
L’unico risultato positivo, esaminando la situazione dal nostro punto di vista di posteri, consiste nella sopravvivenza della materia nei Paesi di lingua tedesca che ancora oggi conoscono il nome del nostro connazionale e ne portano avanti alcune teorie.
Il periodo tra la prima e la seconda Guerra Mondiale fu estremamente produttivo per gli studi, infatti verso la metà degli anni Venti, partendo da un tema affidatogli come argomento di ricerca dall’Istituto di Neurologia dell’Università di Roma, Calligaris approdò a una delle più stupefacenti scoperte sull’essere umano.
Il problema, che reclamava una soluzione, consisteva nel trovare la correlazione tra la presenza di zone del corpo dotate di minore o maggiore sensibilità cutanea rispetto alla norma, e i danni alla corteccia cerebrale conseguenti a traumi o malattie. Non essendo evidente alcun collegamento neurologico diretto tra le parti interessate, la medicina ufficiale chiedeva di rintracciare il nesso logico tra cause ed effetti. La risposta, forse, non fu precisamente chiarificatrice per la questione in oggetto, ma i risultati vennero giudicati talmente importanti da condurre l’Autore a presentare una relazione nell’ambito di un Congresso nazionale.
Il testo Le Catene Lineari del Corpo e dello Spirito, pubblicato nel 1928, riporta tutti i risultati che precedentemente erano stati enunciati in congresso e rappresenta il punto d’inizio di una letteratura sconvolgente per i suoi contenuti innovativi.
In questo testo l’Autore annunciava in modo definitivo e perentorio di aver individuato una struttura reticolare, presente sul corpo dell’uomo, in grado di fornire, tramite una semplice procedura di esame, indicazioni precise e ripetibili sullo stato psicologico e fisiologico. Aveva tracciato la mappa completa di tali linee (che possiamo definire senza dubbio energetiche) e aveva definito le basilari corrispondenze psicosomatiche.
La relazione presentata parla della connessione tra cute, organi interni e sentimenti (quest’ultima denominazione è assegnata alle espressioni dello spirito), collegamento che si era rivelato percorribile in ogni direzione.
Da buon neurologo, ma soprattutto da ricercatore, Calligaris fornì un’ampia documentazione ricavata dagli esperimenti effettuati, per stilare una casistica dettagliata e verificabile. L’entusiasmo della ricerca e la meticolosità nella conduzione degli esperimenti rendevano assai interessanti i risultati, i quali purtroppo non erano corredati dalle procedure di trasferimento nella pratica delle teorie esposte, se non in casi sporadici.
Ben conscio di questa parzialità, lo studioso, oltre a difendersi dagli attacchi degli scettici (argomento che sarà costantemente presente nei suoi libri) sollecitava l’intervento di specialisti che portassero avanti la sperimentazione e che trovassero la conferma o la smentita alle sue scoperte. Purtroppo la richiesta di collaborazione non ebbe alcun seguito pratico, bensì sfociò in un clima di quasi assoluto scetticismo che provocò l’inizio del processo di emarginazione di Calligaris.
A breve distanza seguì la pubblicazione del secondo libro Le Catene Lineari Secondarie del Corpo e dello Spirito, pubblicato nel 1930, altro caposaldo, che definisce con estrema lucidità gli aspetti significativi nascosti all’interno delle bande cutanee, cioè aree più ampie nelle quali sono contenute le linee primarie protagoniste del libro del ‘28.
Altri due anni e nel 1932 venne stampato il testo in tre volumi intitolato La Fabbrica dei Sentimenti, terza e ultima opera fondata principalmente sul basilare reticolo energetico (costituito dall’insieme delle catene lineari). In realtà in questi tre volumi fanno la loro apparizione, per la prima volta, altre zone cutanee significative, denominate placche, che rappresentano un ulteriore balzo in avanti nella conoscenza dell’essere umano. Esse sono, infatti, collegate a doti superiori dell’uomo.
La ricerca proseguì diramandosi all’interno di molti campi scientifici fino alla scomparsa dello scienziato nel 1944.
Dopo la fine della seconda Guerra Mondiale, per l’ultima e definitiva volta, la quasi totalità dei manoscritti di Calligaris fu sottratta al suo Paese natale per seguire Oltreoceano l’esercito statunitense.
Anche negli Usa vennero portate avanti alcune sue ricerche.
Prima di quest’ultima “beffa postuma”, la maggior parte delle copie dei libri stampati era già stata distrutta. Soltanto l’esistenza di qualche collezione privata ha permesso di salvaguardare, in lingua italiana, il patrimonio delle scoperte di Calligaris. Proprio dai privati, negli anni della Guerra Fredda, i sovietici hanno attinto per documentarsi e proseguire a loro volta le ricerche, senza lasciare apparente traccia a proposito dei risultati ottenuti.
Ed è ancora grazie a qualche biblioteca privata che sono emersi i libri che hanno permesso di riprendere le ricerche in Italia così che, in anni più recenti, altri connazionali hanno potuto parlare degli straordinari risultati inerenti le scoperte del grande scienziato.

Per decenni si è trattato di episodi sporadici, ma dal 1995 che le scoperte di Calligaris vengono a tutti gli effetti rimesse sul banco di prova da un piccolissimo gruppo di intrepidi, di cui siamo orgogliosi di essere fondatori e promotori.
Da quel giorno gli studi si sono sviluppati fino ad approdare all’odierna Dermoriflessologia®, una disciplina olistica per il riequilibrio psicofisico e l’incremento delle facoltà latenti, che usa la pelle come specchio dell’anima e del corpo.

La Storia

Quasi mai l’umanità, per andare da A a B, percorre la strada dritta. Di solito incontra bivi, deve scegliere, affronta salite e discese in un percorso tortuoso e quasi mai le cose sono come appaiono.

Ciò che sembra sbagliato, a volte, fa avanzare.
Ciò che sembra giusto, a volte, fa retrocedere.
A volte, accade il contrario.
Altre volte ancora, tentativi scoordinati portano all’affiorare di idee, proposte, soluzioni e novità positive.

Criticare tutto a prescindere è, a mio avviso, maldestro, anche se spesso ci si azzecca, perché la strada è lastricata di errori.

Scegliere è avveduto, perché è l’unica arte che abbiamo.

Saggio sarà, poi, vedere con mente aperta e cuore cristallino.

Ultimi giorni!

Ultimi giorni e ultimissimi posti per iscriversi
all‘ANNO ACCADEMICO DI DERMORIFLESSOLOGIA 2022-23

Accademia di Dermoriflessologia 2022-23 a Boffalora d’Adda (Lo)

Per informazioni:
formazione@dermoriflessologia.it – vega@vega2000.it
Tel: 335/7065167 (Flavio Gandini)

Evoluzione o involuzione?

Per evolvere e svilupparsi verso una condizione migliore l’umanità deve mirare a obiettivi elevati, nobili di cuore e di pensiero.

Da decenni assistiamo, invece, allo scempio del pensiero dominante che “se gli altri fanno schifo, possiamo farlo anche noi e forse facciamo un po’ meno schifo”.
Lo abbiamo sentito dai politici corrotti e che rubavano (“lo fanno tutti”) fino ad arrivare, oggi, dove la guerra della Russia in Ucraina fa schifo, quindi le guerre dell’occidente fanno un po’ meno schifo, le oligarchie orientali fanno paura, quindi quelle occidentali la fanno un po’ meno, l’espansione dell’oriente verso l’occidente è deprecabile, quindi l’occidente che vuole inglobare l’oriente non è così male…

Inviterei a uscire da questo pensiero involutivo e distruttivo: non è questa l’unica realtà.

Si può fare di meglio.
Bisogna voler fare di meglio!

Sistema geocentrico e sistema eliocentrico

Il sistema geocentrico è un modello astronomico che pone la Terra al centro dell’Universo, con gli altri corpi celesti che ruoterebbero attorno a essa.

Ci viene raccontato (e fatto studiare) che questo fosse il modello delle civiltà antiche, ma la realtà è ben diversa.

Ci sono, infatti, documenti che attestano come già nella prima metà del III secolo a.C. Aristarco di Samo avesse elaborato un primo modello del sistema eliocentrico, rifacendosi a precedenti ancora studi dell’età pre-classica e di Ermete Trismegisto.

La stessa astrologia, che anticamente era anche astronomia, è fondata su un sistema eliocentrico fin dagli albori

La teoria eliocentrica fu dunque scartata per circa due millenni, in favore di quella geocentrica, e venne infine riconosciuta dopo il 1600-1700 con molta difficoltà, viste le numerose “polemiche” subite a questo proposito da Niccolò Copernico (1473-1543), Galileo Galilei (1564-1642) e Giovanni Keplero (1571-1630).

Il sistema copernicano, già “vecchio” di quasi duemila anni, richiese un lungo secolo di contrasti, prima che la “nuova fisica” e la religione fossero capaci di accettarlo, grazie anche ai successivi studi di Isaac Newton (1687) e, ancora dopo, nel 1750, di Alexis Clairault.

Fu nel 1757 che la Congregazione dell’Indice ritirò il decreto che vietava tutti i libri che insegnavano il movimento della Terra (anche se il Dialogo di Galileo e un paio di altri libri continuavano a essere esplicitamente inclusi) e soltanto nel 1820 la Congregazione del Sant’Uffizio decretò il permesso di trattare il movimento della Terra come un dato di fatto, rimuovendo ogni ostacolo per i cattolici.

Secondo l’ipotesi di Aristarco di Samo (III sec. a. C.) erano i pianeti a compiere le loro rivoluzioni intorno al Sole (eliocentrismo) e non intorno alla Terra (geocentrismo), modello ripreso anche da Plutarco e Simplicio e citato nel mito della caverna di Plutone, che poneva il Sole al centro, simbolo del Principio in Ermete Trismegisto.

Il modello di Aristarco coincide poi con quello proposto da Copernico 18 secoli dopo.

La scienza moderna ha quindi ripreso un discorso rimasto misteriosamente in sospeso per millenni?

Con quale presunzione ci chiede, oggi, fede cieca?

Con quale presunzione etichetta l’astrologia come stupida superstizione?