Illuminismo, scienza, tecnica

ILLUMINISMO, SCIENZA POSITIVISTA, TECNICA, RAZIONALITÀ

Elementi sorti per far progredire l’uomo dal buio della superstizione alla luce della ragione e che, oggi, si dimostrano gli artefici della più grande sventura dell’uomo.

L’uomo che si stacca dalla natura, pensando di dominarla e che, così facendo, si stacca dalla stessa natura umana.
Un uomo, questo “illuminato” dall’Illuminismo, che crede di poter prendere possesso sul mondo naturale e umano, e finisce per essere più superstizioso di qualsiasi predecessore. Siamo giunti alla peggiore superstizione, alla fede e al bigottismo scientista, alla dedizione cieca a false credenze, idoli e feticci. È stata restaurata la mancanza di ragione contro cui l’Illuminismo è nato e, se possibile, ci si è spinti oltre.

La civiltà europea occidentale non è emancipata, ma schiacciata dalla razionalità, dal positivismo, dalla fiducia nel progresso scientifico-tecnologico e da una falsa giustizia livellatrice, che espropria l’essere umano della libertà personale e delle differenze qualitative.

Destino e libero arbitrio

L’arte di vivere e di essere felici è amare ciò che siamo e ciò che abbiamo e fare del nostro meglio con ciò che la vita ci dona.

L’antico monito socratico, conosci te stesso, è il punto di partenza, il primo elemento che la vita ci offre: noi stessi. Se non ci conosciamo e non ci accettiamo, non sapremo mai come sfruttare i talenti a nostra disposizione. Lo stesso discorso si estende a ciò che “abbiamo”: la nostra famiglia, lo stato fisico, ma anche la casa, il lavoro e le innumerevoli “cose” che arredano la nostra esistenza.

Oscar Wilde scrisse: “La felicità non è avere ciò che si desidera, ma desiderare ciò che si ha”.

Credo che questa frase sia stata interpretata spesso come una sorta di saggezza nel sapersi accontentare, ma secondo me non è questo il vero senso del messaggio. Oscar Wilde non dice che la felicità risiede nel rassegnarsi, ma nel desiderare ciò che si ha. Quando impariamo ad apprezzare ciò che siamo e che abbiamo, possiamo svilupparlo e usarlo al meglio, mentre quando desideriamo di essere diversi da ciò che siamo e vogliamo avere cose che non sono alla nostra portata, sprechiamo anche ciò che abbiamo.

Questo messaggio è ribadito anche nel Vangelo di Matteo: “A chiunque ha, sarà dato e sarà nell’abbondanza. A chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.

Ancora una volta, non si tratta di una legge crudele che fa moltiplicare le ricchezze del ricco e manda in rovina il povero. Si tratta, piuttosto, di saper riconoscere ciò che si è e si ha e comprenderne il valore per sviluppare, accrescere, evolvere.

Il destino distribuisce le carte, ma i giocatori siamo noi. Recriminare sulla mano che ci è toccata in sorte, non la farà migliorare. Amarla, invece, ci permette di conoscerla e di usare al meglio le nostre carte.

L’epoca di Ermes

Ho scoperto di non essere la sola a credere che gli dei non siano scomparsi, benché qualcuno abbia cercato di far credere che fosse così. Anche James Hillman (psicologo junghiano) individua Ermes come nuovo dio.

Ecco cosa sosteneza nel 2001:

“Qualsiasi singola divinità può prevalere, farsi monoteistica, ed Ermes oggi è ovunque. Vola per l’etere, viaggia, telefona, attraversa ogni confine. […]. E poi, naturalmente, c’è il World Wide Web, la rete mondiale di Internet. Per cui siamo in uno stato di intossicazione comunicativa e informatica. Non ha importanza quale sia l’informazione, non ha importanza con chi comunichiamo, lo facciamo e basta e questa è una malattia ermetica – un’overdose, un monoteismo di Ermes”.

Non tutto quel che luccica…

“Normare” il “diverso”.
Includerlo forzatamente.
Censirlo.
Tutte caratteristiche del lato “oscuro” della famigerata Età dell’Acquario. Decenni in cui quest’epoca è stata presentata come portartice di libertà, spiritualità, risveglio delle coscienze e chi più ne ha più ne metta… invece, come sempre, c’è l’altra faccia della medaglia. Quella della paura e del controllo.
E cosa c’è di meglio che dare un nome e un numero a ciò che risulta “strano”, “diverso”, “alternativo”?
Ma questa non è libertà.
Questo è di nuovo controllo.
E sfocerà nell’intolleranza.
Chi uscirà dal censito, dalla catalogazione di razza, genere, eccetera, verrà spazzato via. O almeno questo è il tentativo…

E non riuscirà.

Pensieri in libertà

(senza offesa per nessuno)

Con l’avvento di Cristo è sparito qualsiasi culto collegato alla figura di Zeus-Giove, ma non è minimamente sfumata la figura di Ermes-Mercurio, tutt’altro. La filosofia ermetica è fiorita e si è sviluppata e altrettanto ha fatto la tradizione nordica legata al culto di Odino. Parallelamente al Cristianesimo, queste culture hanno continuato a crescere, senza disconoscere la figura del Cristo, semplicemente contestando l’ordinamento della Chiesa.
Perché i culti pagani che regnavano prima, incentrati sulla figura di Zeus-Giove, sono spariti?
Semplice, perché l’Era era entrata nella reggenza di Ermes-Mercurio-Odino-Cristo.
Gesù, come Ermes, è messaggero divino, come lui nasce in una grotta, come lui diffonde la conoscenza, come lui impugna un bastone, come lui guarisce i malati…
Adesso stiamo passando a una nuova Era, dove la reggenza verrà sostituita. E, curiosamente, anche la Chiesa sta scricchiolando…

8 marzo 2023

Ti chiamano Ecate,
dea dai molti nomi,
Mene,
Artemide lanciatrice di dardi,
Persefone,
Signora dei cervi,
luce nel buio,
dea dai tre suoni,
dea dalle tre teste,
Selene dalle tre voci,
dea dal triplo volto,
dea dal triplo collo,
dea delle tre vie,
che tiene la fiamma perpetua in tre contenitori,
tu che offri la tripla via
e che regni sulla tripla decade.

Saturno entra in Pesci

Il pianeta del rigore e della logica entra oggi, 8 marzo 2023, nel caos pescino, universale e spirituale. Da un lato, questo ci offre la possibilità di portare ordine nel caos e di comprendere con la ragione alcuni dei molteplici aspetti del trascendentale e dell’ancora ignoto, com’è avvenuto per esempio, in un precedente passaggio, con la formalizzazione delle teoria della relatività di Einstein (1905). Dall’altro lato, però, la rigidità saturnina può indurre il potere a forme di repressione molto violente allo scopo di normare e imporre leggi, culti e credenze, e impedire la proliferazione di idee diverse e controcorrente.
Il transito dura fino all’inizio del 2026, quando Saturno passerà in Ariete, dando inizio a un nuovo ciclo.
Di Saturno in Pesci ne parlerò ancora, a breve…

Samantha Fumagalli