Tao

TAO, nel suo aspetto più sublime, non si considera l’autore della Creazione, o come il potere che completa, trasforma e dà forma a tutte le cose. Le cose che camminano, o respirano, o volano, o strisciano, attendono l’operazione di TAO prima di venire all’esistenza, senza riconoscere la Virtù a cui devono l’esistenza; e attendono l’operare dello stesso principio prima di morire, senza provare alcun risentimento. Quando gli uomini traggono beneficio da TAO, non lo lodano; così quando ne fanno cattivo uso e si procurano disastri, non possono biasimarla. Quando accumulano e immagazzinano ricchezze, questo non può essere considerato un aumento della loro ricchezza; né, quando lo diffondono, è da considerarsi un impoverimento.
Onnipervadente e che ruota ovunque, TAO, eppure non può essere cercato.
Sottile e impalpabile, tuttavia non può essere trascurato.
Se è ammucchiato, non sarà alto; se viene rovesciato, non sarà basso; se viene aggiunto, non aumenterà; se viene detratto, non sarà diminuito; se piallato, non si assottiglia; se viene tagliato, non sarà ferito; se viene scavato, non sarà trovato in profondità; se viene riempito, non diventerà poco profondo. Ombroso e indistinto, non ha forma. Indistinto e ombroso, le sue risorse non hanno limiti. Nascosto e oscuro, rafforza tutte le cose dall’assenza di forma. Penetrando e permeando ovunque, non agisce mai invano. Si china e si alza con il duro e il molle; sale e scende con lo Yin e lo Yang.

Ch’ing Ching Ching

Accademia di Dermoriflessologia 2023

ACCADEMIA DI DERMORIFLESSOLOGIA 2023
a Boffalora d’Adda (Lodi)
Iscrizioni fino al 10 aprile 2023
Primo week-end 29-30 aprile 2023

Programma dell’Accademia di Dermoriflessologia

L’Accademia di Dermoriflessologia® – Corso di Formazione per Dermoriflessologi è strutturato in 8 moduli formativi di 20 ore accademiche ciascuno, suddivisi in 8 week-end, per un totale di 160 ore frontali più 200 ore di studio individuale del materiale didattico e 200 ore di pratica.
La frequenza è obbligatoria. È ammesso un massimo del 15% di assenze sul monte ore totale.
Sono previsti 3 esami:
(con votazione espressa in trentesimi)

1 esame scritto al termine dei primi 5 moduli formativi;
1 esame scritto al termine degli 8 moduli formativi;
1 esame teorico e pratico.

Al termine del ciclo di formazione, e dopo il superamento degli esami, viene consegnato l’Attestato professionale che abilita il Dermoriflessologo a operare attraverso sessioni individuali.

Sono previsti, in seguito, moduli di aggiornamento (facoltativi) e moduli per l’abilitazione a condurre sessioni di gruppo (facoltativi).

Primo modulo – un week-end – 20 ore accademiche
L’interpretazione psicosomatica del malessere
1) La costituzione quadripartita dell’uomo (fisico, eterico, astrale, causale)
2) Analisi delle manifestazioni (fisica, vitale, psichica, spirituale)
3) Percezione, registrazione ed elaborazione degli eventi (soggettività; doppio archivio mnemonico; reazioni)
4) Informazioni assimilate senza il consenso della coscienza (condizionamenti familiari, sociali, religiosi; il non detto; memoria cellulare e trasmissione genetica; le vite precedenti; simboli archetipici; ricorrenze e anniversari)
5) Tempo e spazio secondo una prospettiva quantistica (il Viaggiatore nella Storia; l’Osservatore dell’Infinito; sintonizzazione delle frequenze energetiche)
6) Il concetto metafisico di somatizzazione (il dolore; il ritorno somato-psichico; la concezione dermoriflessologica; istinto di sopravvivenza, adattamento e miglioramento; ricerca dell’Identità; la Triplice Corrispondenza dermoriflessologica; cause ed effetti)
7) Laboratorio

Secondo modulo – un week-end – 20 ore accademiche
Il passaggio da malessere a benessere
1) Malessere: tipologie di intervento
2) La Dermoriflessologia e la Triplice Corrispondenza
3) Le Catene Lineari Primarie (mappa cutanea; corrispondenze psicofisiche; Legge di Complementarietà)
4) Equilibri dinamici nell’esistenza (Bilance organiche ed emozionali; meccanismi di compensazione e autoguarigione; eventi traumatici e condizioni di vita inadatte; procedura di individuazione dei disequilibri)
5) Interventi risolutivi (compensare i disequilibri; metodologia d’intervento; riscoperta del benessere
6) Stati di coscienza ed emissione di onde cerebrali (stimolazione delle aree riflessogene per i quattro livelli costitutivi; il nutrimento energetico per i quattro livelli costitutivi)
7) Corrispondenza fisica con il massaggio
8) Laboratorio

Terzo modulo – un week-end – 20 ore accademiche
Le immagini simboliche che offrono la possibilità di dialogare con l’inconscio
1) Come e quando la Dermoriflessolgia agevola il dialogo con l’inconscio
2) Polarizzazione in stato di veglia: sensazioni, intuizioni, immagini che affiorano durante una seduta
3) Polarizzazione onirica: sensazioni, intuizioni, immagini che affiorano durante una seduta
4) Simbolismi soggettivi e simbolismi universali
5) Laboratorio

Quarto modulo – un week-end – 20 ore accademiche
Approfondimento della tecnica di analisi e intervento
1) Le Catene Lineari Secondarie (organi, sentimenti, mappa cutanea; operazioni di riequilibrio)
2) L’evento perturbante per la sfera emozionale (disequilibrio e antagonismi; metabolizzazione; cronicizzazione)
3) Ripercussioni fisiche e somatizzazione, ricerca della causa scatenante
4) L’occultamento delle prove (interventi del subconscio; fase acuta; fase cronica; fase degenerativa; regressione anamnestica)
5) Le Placche cutanee (struttura metafisica di una Placca; contenuti mnestici di una Placca; ricerca della posizione di una Placca ed elementi attivatori; ripercussioni di conferma; stimolazione di una Placca; effetti postumi)
6) Utilizzo delle Placche (Fabbrica dei Sentimenti; carica, stabilizzazione e congelamento temporaneo di una Placca; effetto della stimolazione sull’energia vitale; tempistica di trattamento e di elaborazione; meccanismi di autoprotezione; mantenimento degli effetti)
7) Onde di forma, le spirali metalliche; altri interventi vibrazionali
8) Laboratorio

Quinto modulo – un week-end – 20 ore accademiche
La via del benessere naturale
1) La costituzione individuale dell’uomo (conformazione di nascita; Termometro dei sentimenti; attitudini e aree di debolezza)
2) Piacere e naturalezza come indicatori del percorso individuale (visione eroica nella prima infanzia; dirottamenti sociali; ritorno all’origine; inconscio e ombra)
3) L’ausilio dei sogni (polarizzazione onirica)
4) Le Placche dei sentimenti secondari
5) Potenziamento della percezione sensoriale astrale e, di riflesso, eterica e fisica (i cinque sensi)
6) Riesame del vissuto (regressione progressiva per epoche; l’albero genealogico; legami emozionali tra eventi differenti; rielaborazione cosciente e rielaborazione inconscia; rimozione automatica e altri meccanismi di protezione)
7) Operatore o consigliere? (etica e compiti dell’operatore; spostamento del centro di osservazione; comprensione e procedimento attivo)
8) Un utile strumento supplementare (Placca che aumenta la sensibilità delle altre Placche)
9) Laboratorio

Sesto modulo – un week-end – 20 ore accademiche
La Riflessologia della Memoria
1) La Memoria in archiviazione cronologica (mappa cutanea degli anni; coautori nella scrittura delle memorie; cronorischio e viaggi nel futuro; il Libro della Vita)
2) La scelta della Placca iniziale (il tempo reale; la scelta cosciente; la scelta riflessologica; la scelta analitica)
3) Collegamenti emozionali tra epoche differenti (emersione di ricordi spontanei; sogni e spostamento temporale; dermografie; la Dinamica del Ricordo come tecnica gestionale)
4) Regressione: i cicli eroici della vita (eroe innocente; eroe orfano; eroe guerriero; eroe amante; eroe cercatore; eroe saggio; eroe folle; eroe alchimista)
5) L’elaborazione delle epoche eroiche e Placche dermoriflessologiche
6) Casi particolari (nascita; gestazione; bambini; gemelli; forme di risonanza)
7) La soluzione finale (Placche dell’albero genealogico)
8) Laboratorio

Settimo modulo – un week-end – 20 ore accademiche
L’interpretazione dei sogni, delle visioni e delle illuminazioni
1) La Dermoriflessologia dei Sogni (importanza dei sogni; coscienza di veglia e coscienza di sogno; continuità di coscienza)
2) Tipologie principali di sogno (fisico; mentale; astrale; lucido; corrispondenza con i quattro corpi)
3) Tematiche oniriche (sogno personale, collettivo, ricorrente, progressivo, istruttivo, richiesta d’aiuto; premonitore)
4) Interpretazione dei sogni (svolgimento drammatico; condensazione e trasfigurazione; contrapposizione; significato soggettivo e collettivo dei simboli)
5) Simboli dei sogni (personali; archetipi; mitologici; le fiabe; popolari; religiosi; storici)
6) Personaggi simbolici (Anima e l’Animus; Ombra; Bambino; Eroi; Spiriti Guida e Angeli; Animali Guida e Animali Totem)
7) Elementi naturali (i quattro elementi; principio femminile e principio maschile; numeri; animali; parti del corpo; ambienti)
8) Laboratorio

Ottavo modulo – un week-end – 20 ore accademiche
Pratica intensiva
Laboratorio (conduzione di una seduta individuale; perfezionamento e valutazione della tecnica appresa; valutazione della preparazione e delle attitudini; indicazioni per l’approccio Dermoriflessolgo-Cliente; elementi di normativa per la pratica della professione)

C’era una volta

…e c’è ancora oggi… un bambino di nome Pierino.
Pierino è nato con la testa quadrata, in un paese del democratico occidente, dove tutti credono che chi nasce con la testa quadrata sia stupido e buono a nulla. Il democratico occidente, però, è buono e decide di sottoporre Pierino ad accurate analisi per attestare scientificamente la sua testa quadrata, così a Pierino viene riconosciuto un grado di diversità e gli viene dato un vero certificato di “testa quadrata”, che Pierino può esibire per richiedere un sostegno economico, visto che è stupido e buono a nulla.

Il democratico occidente, non ancora soddisfatto della propria bontà, mentre guarda dall’alto in basso Pierino-testa-quadrata, pensa che non sia bello chiamarlo Pierino-testa-quadrata, come c’è scritto sul suo certificato, dove si attesta la sua presunta stupidità e il suo presunto essere un buono a nulla, e decide di attuare una mossa astutissima: da oggi la testa di Pierino non deve più essere definita quadrata, bensì diversamente tonda.
E Pierino diviene Pierino-testa-diversamente-tonda.

A questo punto, però, tutta la gente guarda Pierino con indivia, perché lui, grazie al suo certificato, riceve un sussidio, e ognuno inizia a toccarsi la testa, scoprendo uno spigolo, un bernoccolo, un tondo non perfettamente tondo, una certa propensione all’ovale, un triangolo… Come conseguenza, ognuno chiede che venga riconosciuta la propria diversa rotondità.
Nasce, così, un registro e un reddito speciale per tutti i Pierini-testa-diversamente-tonda.

Ma il democratico occidente, mentre sbandiera il motto di “libertà, uguaglianza, fratellanza”, non riesce proprio a coniugare insieme diversità e parità, e ognuno si convince che il proprio bernoccolo, il proprio spigolo, la propria diversa rotondità sia migliore di quella degli altri, sia un indice di superiorità. E ognuno vuole imporla agli altri, vuole che sia riconosciuta. E vuole che ci siano cuscini sagomati per la propria diversa rotondità, e cappelli, e parrucchieri, e poi circoli, scuole, luoghi di vacanza, religioni, pensieri…

Pian piano, il democratico occidente si convince che la diversa rotondità delle proprie teste sia migliore rispetto a tutto il resto del mondo e, fiero del suo censimento scientifico, intraprendere una colonizzazione mondiale per uniformare tutte le teste alla propria diversa rotondità.
Nasce, così, la guerra.

Una guerra mondiale, che avvelena gli animi di ogni singolo cittadino che si sente migliore e superiore agli altri, che critica, disprezza, sale in cattedra e vuole civilizzare le strane teste di tutto il globo.

Pierino, il nostro Pierino, protagonista della favola, che ha la testa quadrata, sì, ma non è mai stato né stupido né buono a nulla, sa in cuor suo che il problema non è nella sua testa quadrata, ma è nella testa e nel cuore di chi lo ha giudicato. Così Pierino aspetta con pazienza che anche il resto del democratico occidente e del mondo intero capisca ciò che per lui è sempre stato evidente, ciò che per lui è la normalità: ognuno ha la propria testa e deve poter vivere libero.

Illuminismo, scienza, tecnica

ILLUMINISMO, SCIENZA POSITIVISTA, TECNICA, RAZIONALITÀ

Elementi sorti per far progredire l’uomo dal buio della superstizione alla luce della ragione e che, oggi, si dimostrano gli artefici della più grande sventura dell’uomo.

L’uomo che si stacca dalla natura, pensando di dominarla e che, così facendo, si stacca dalla stessa natura umana.
Un uomo, questo “illuminato” dall’Illuminismo, che crede di poter prendere possesso sul mondo naturale e umano, e finisce per essere più superstizioso di qualsiasi predecessore. Siamo giunti alla peggiore superstizione, alla fede e al bigottismo scientista, alla dedizione cieca a false credenze, idoli e feticci. È stata restaurata la mancanza di ragione contro cui l’Illuminismo è nato e, se possibile, ci si è spinti oltre.

La civiltà europea occidentale non è emancipata, ma schiacciata dalla razionalità, dal positivismo, dalla fiducia nel progresso scientifico-tecnologico e da una falsa giustizia livellatrice, che espropria l’essere umano della libertà personale e delle differenze qualitative.

Destino e libero arbitrio

L’arte di vivere e di essere felici è amare ciò che siamo e ciò che abbiamo e fare del nostro meglio con ciò che la vita ci dona.

L’antico monito socratico, conosci te stesso, è il punto di partenza, il primo elemento che la vita ci offre: noi stessi. Se non ci conosciamo e non ci accettiamo, non sapremo mai come sfruttare i talenti a nostra disposizione. Lo stesso discorso si estende a ciò che “abbiamo”: la nostra famiglia, lo stato fisico, ma anche la casa, il lavoro e le innumerevoli “cose” che arredano la nostra esistenza.

Oscar Wilde scrisse: “La felicità non è avere ciò che si desidera, ma desiderare ciò che si ha”.

Credo che questa frase sia stata interpretata spesso come una sorta di saggezza nel sapersi accontentare, ma secondo me non è questo il vero senso del messaggio. Oscar Wilde non dice che la felicità risiede nel rassegnarsi, ma nel desiderare ciò che si ha. Quando impariamo ad apprezzare ciò che siamo e che abbiamo, possiamo svilupparlo e usarlo al meglio, mentre quando desideriamo di essere diversi da ciò che siamo e vogliamo avere cose che non sono alla nostra portata, sprechiamo anche ciò che abbiamo.

Questo messaggio è ribadito anche nel Vangelo di Matteo: “A chiunque ha, sarà dato e sarà nell’abbondanza. A chi non ha, sarà tolto anche quello che ha”.

Ancora una volta, non si tratta di una legge crudele che fa moltiplicare le ricchezze del ricco e manda in rovina il povero. Si tratta, piuttosto, di saper riconoscere ciò che si è e si ha e comprenderne il valore per sviluppare, accrescere, evolvere.

Il destino distribuisce le carte, ma i giocatori siamo noi. Recriminare sulla mano che ci è toccata in sorte, non la farà migliorare. Amarla, invece, ci permette di conoscerla e di usare al meglio le nostre carte.

L’epoca di Ermes

Ho scoperto di non essere la sola a credere che gli dei non siano scomparsi, benché qualcuno abbia cercato di far credere che fosse così. Anche James Hillman (psicologo junghiano) individua Ermes come nuovo dio.

Ecco cosa sosteneza nel 2001:

“Qualsiasi singola divinità può prevalere, farsi monoteistica, ed Ermes oggi è ovunque. Vola per l’etere, viaggia, telefona, attraversa ogni confine. […]. E poi, naturalmente, c’è il World Wide Web, la rete mondiale di Internet. Per cui siamo in uno stato di intossicazione comunicativa e informatica. Non ha importanza quale sia l’informazione, non ha importanza con chi comunichiamo, lo facciamo e basta e questa è una malattia ermetica – un’overdose, un monoteismo di Ermes”.

Non tutto quel che luccica…

“Normare” il “diverso”.
Includerlo forzatamente.
Censirlo.
Tutte caratteristiche del lato “oscuro” della famigerata Età dell’Acquario. Decenni in cui quest’epoca è stata presentata come portartice di libertà, spiritualità, risveglio delle coscienze e chi più ne ha più ne metta… invece, come sempre, c’è l’altra faccia della medaglia. Quella della paura e del controllo.
E cosa c’è di meglio che dare un nome e un numero a ciò che risulta “strano”, “diverso”, “alternativo”?
Ma questa non è libertà.
Questo è di nuovo controllo.
E sfocerà nell’intolleranza.
Chi uscirà dal censito, dalla catalogazione di razza, genere, eccetera, verrà spazzato via. O almeno questo è il tentativo…

E non riuscirà.