Audio – L’anima svelata

“Il pensiero che guarisce” è la tesi di laurea del celebre professor Giuseppe Calligaris, medico chirurgo specializzato in neurologia e psichiatria, docente e ricercatore universitario.

Le sue scoperte lo collocano a buon titolo tra i più geniali medici dell’anima.

Egli, infatti, individuò linee e placche sulla pelle dell’uomo, che mettono in relazione il corpo e lo spirito, la fisiologia e la psicologia.

Nella sua rivoluzionaria tesi di laurea, Calligaris mostra come il pensiero agisca sul corpo, anticipando di svariati decenni le più recenti scoperte.

I suoi studi si sono sviluppati fino ad approdare all’odierna Dermoriflessologia® (ideata da Samantha Fumagalli e Flavio Gandini), disciplina olistica per il riequilibrio psicofisico e l’incremento delle facoltà latenti, che usa la pelle come specchio dell’anima e del corpo.

Luna Nuova in Sagittario – 12 dicembre 2023

sfondo da Pixabay (licenza gratuita) – carta del Cielo da Astro seek

di Samantha Fumagalli

Ci stiamo avvicinando alla fine dell’anno e quest’ultima Luna Nuova, che diventerà Piena il 27 dicembre, dopo il Solstizio invernale, ha già un piede nel nuovo ciclo. È un seme dell’oggi che si manifesterà nella prossima stagione.

È questo il seme dell’indipendenza, dell’aspirazione a spiccare il volo verso nuove avventure, pratiche e del pensiero. Nuove idee, nuovi pensieri vengono deposti nella Terra che sta per iniziare il suo processo di gestazione, ma siamo ancora nella fase che richiede un esame interiore (Mercurio in Capricorno) prima di poter decollare verso una nuova avventura filosofica e concreta.

Il pensiero tornerà a volgersi pienamente verso l’esterno e a diventare operativo il 21 gennaio 2024, quando Mercurio, ripreso il modo diretto, uscirà dalla zona d’ombra.

Nel frattempo, il pensiero, simboleggiato da Mercurio, sostiene il governatore di questa Luna Nuova, Giove in Toro, con un ragionamento freddo e spiritualmente elevato, volto a conquistare obiettivi a lunga scadenza. Obiettivi che sono, e devono essere, quantomai pratici e tenere conto di un benessere del vivere cha sia in armonia con la Terra e la natura e sia in grado di generare nutrimento e bellezza per la collettività. L’operazione va portata avanti contrastando le inclinazioni mortifere e le passioni tormentose di Venere in Scorpione (opposta a Giove) e favorendo le unioni profondamente radicate (sestile Mercurio-Venere).

Abbiamo qui un faccia a faccia tra Eros e Thanatos, tra le pulsioni di vita e quelle di morte, che devono giungere a un accordo e decidere cosa distruggere ed eliminare per poter ricostruire qualcosa di migliore.

A tal proposito, si dimostra molto interessante la retrogradazione di Giove che, proprio in questi giorni, mette sul piatto ottime occasioni da cogliere con tempestività e intelligenza, così da vederne i frutti a partire dal primo giorno dell’anno nuovo (quando il pianeta tornerà in moto diretto) e ancor più dall’inizio della primavera.

Siamo al cospetto di una Luna Nuova che, più che con l’arciere, si identifica con la freccia.

Una freccia che deve centrare il suo bersaglio e lo farà il 27 dicembre con una Carta del Cielo che promette grandi cose e di cui avremo qualche avvisaglia non trascurabile già durante il Solstizio d’inverno, il 22 dicembre, con un probabile avvio di cambio di rotta a livello mondiale.

Non possiamo aspettarci la fine di questo periodo, ma i prodromi sì.

Anche perché la Luna Nuova è congiunta a Marte e quindi l’arciere può sfruttate l’aggressività in modo costruttivo, per riesaminare le cose che non vanno e cavalcare nobili principi morali e filosofici in vista del nuovo.

Non mi stupirei affatto di vedere moti di ribellione e insurrezione nel panorama mondiale.

Qui l’aspetto più critico è dato forse dalla quadratura Luna-Nettuno, che genera confusione, disordine, caos e irrazionalità. E se una parte questo influsso “giustifica” e connota l’insurrezionalismo nella sua spinta a distruggere le illusioni false e malsane, dall’altra può creare abbagli e noncuranza.

Ultima nota, che a mio avviso si può leggere in chiave positiva, è la congiunzione della Luna e del Sole con la Stella fissa Ras Algethi. Una Stella di natura erculea (Marte-Mercurio) che favorisce l’intraprendenza e offre buone chance di successo.

Felice Luna Nuova e… fatene buon uso!

Felice dicembre!

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Simbolo di vita, energia vitale e abbondanza, l’agrifoglio protegge dalle negatività e propizia la fortuna.
Il Re Agrifoglio regna in questo periodo, stagliandosi maestoso nel paesaggio crepuscolare dell’anno che volge al termine.
Nel giorno del Solstizio invernale cede lo scettro alla Quercia che rappresenta la forza interiore, la giustizia, il potere e l’elevazione spirituale.

Buon dicembre!

Samantha Fumagalli e Flavio Gandini

L’era del fast food e i trangugiatori di informazione

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Non condivido il detto “siamo ciò che mangiamo” di feuerbachiana creazione, e spiegare il perché sarebbe troppo lungo, ma posso dire che trovo più vicino al mio sentire il concetto ippocratico “fai che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo“.

Ciò premesso, il cibo non è soltanto ciò che mangiamo, ma è tutto quanto ci nutre, come il sole, l’aria, i pensieri, le parole che ascoltiamo e quelle che pronunciamo.

Ora, è curioso che, dopo decenni di fast food e di cibo spazzatura, anche l’informazione si sia uniformata: veloce, precotta e di pessima qualità.

Se alimentarsi costantemente di hot dog, hamburger, patatine fritte, ketchup, cibi congelati e precotti nuoce al benessere del corpo, figuriamoci cosa può fare un nutrimento equivalente ai pensieri, all’anima, alle capacità intellettive, alla sensibilità.

Trangugiare qualsiasi cosa, senza scegliere, è quanto di più lontano dal far sì che il cibo sia la propria fonte di benessere. E infatti, mentre si nutrono di cibo spazzatura, certe persone ingoiano anche tutto ciò che viene detto loro dall’informazione, senza il minimo discernimento.

Trangugiatori.

Sono trangugiatori di qualsiasi cosa e si stanno ammalando gravemente nel corpo, nell’anima e nei pensieri.

Fate buone scelte e felice domenica!

Samantha Fumagalli

La fretta e la tifoseria

Premetto che la mia è soltanto una riflessione rivolta a chi continua a farsi domande e vuole difendere la propria libertà di pensiero nel vortice di mille illusioni. Ho smesso da tempo di rivolgermi a chi sa già tutto o ha abdicato al diritto di sovranità sul proprio pensiero. A costoro lascio le loro certezze e vado oltre…

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La riflessione attiene alla fretta di giungere a conclusioni spesso approssimative e alla tifoseria di campo. Fattori non certo nuovi, ma che sono in preoccupante aumento.

Negli ultimi anni abbiamo visto esacerbarsi i conflitti sociali, di solito su basi ideologiche e non realistiche, e abbiamo osservato come la politica e l’informazione mirino proprio al risultato di creare divisione, rabbia, contrasto e pilotare la gente verso un pensiero unico. Prima su questioni di salute, poi su tematiche ecologiche e più recentemente sulle guerre. E ogni volta abbiamo assistito alla censura del pensiero critico e del confronto, all’applicazione di etichette e all’incitazione al conflitto e alla discriminazione.

Insomma, chi pensa con la propria testa e non si conforma al pensiero unico, non è ben visto e diventa automaticamente un no-qualcosa, un pro-qualcos’altro, un -ista o un anti-ista, ovviamente della peggior specie.

Il giochetto prosegue e oggi si ripresenta con il conflitto Istraele-Gaza: ancora una volta i media prendono immediatamente posizione, a discapito della vera informazione, e lo stesso sembra fare una parte dei contro-informatori.

Ora, due parole di riflessione mi sembrano doverose.

In primis, un’informazione corretta, che miri alla libertà di pensiero dell’individuo, dovrebbe raccontare i fatti con la maggior imparzialità possibile.

Secondariamente, se si vuole fare un approfondimento per migliorare la comprensione, si possono analizzare i dati, la storia passata, le ragioni, eccetera, sempre con doverosa prudenza e con la disposizione mentale a valutare nuovi sviluppi che potrebbero cambiare le carte in tavola o modificare l’interpretazione.

Bene, questo tipo di informazione è assente nei media mainstream e chi vuole difendere la propria libertà di pensiero deve, per forza di cose, cercare altre fonti e fare approfondimenti in prima persona. La cosa preoccupante, ora, è che anche la contro-informazione (o almeno una parte di essa) sta finendo con il fare la stessa cosa, ma sul fronte opposto: appena esce una notizia la diffonde con interpretazioni antitetiche, spesso affrettate, cospirative e dal carattere clamoroso. Si rischia, così, di trasformare l’informazione alternativa in disinformazione con conseguenze pessime sulla libertà di pensiero (che si vorrebbe difendere), sulla capacità di giudizio e sulla tenuta stessa della salute mentale. Per non parlare del fatto che si incrementa una divisione sociale delirante.

Lasciamo da parte i figli dei media mainstream che, se ci credono ancora, sono ormai irrecuperabili, e focalizziamoci sui fruitori dell’informazione alternativa. Qui notiamo due o più schieramenti che si accusano, talvolta aggredendosi, per dimostrare le rispettive tesi.

Risultato? Il fronte del dissenso risulta frantumato.

A chi giova? Non certo al fronte del dissenso.

C’è da chiedersi se sia promosso dall’alto o se queste persone siano bravissime a sabotarsi da sole. In mancanza di certezze, temo che siano valide entrambe le ipotesi.

Nel mio piccolo, suggerisco: prudenza, sangue freddo, osservazione della realtà (compreso saper riconoscere quando i dati sono troppo scarni per trarre conclusioni), esercizio della facoltà di sospendere il giudizio, discernimento, ragione e buon senso.

Quanto alla tifoseria, mi sembra quantomai sterile. Se la trovo ridicola nello sport, qui direi che è decisamente inutile. Più interessante è invece valutare quale interpretazione e quali linee di azione ci sembrano più affini al nostro pensiero, alla nostra visione del mondo, alla nostra etica, alle nostre speranze. Con l’attenzione a non cadere nella presunzione di giudicare dall’alto chi la pensa diversamente e non pretendere che il nostro punto di vista sia necessariamente giusto e quindi condiviso dagli altri.

Prima di concludere, aggiungo una considerazione di carattere astrologico.

Allenare la sana logica, il buon senso, la ragione e le facoltà intellettive per dominare il caos, per comprendere il metafisico o per ordinare i dati, sono tutte necessità imposte dalla presenza di Saturno in Pesci, pena finire vittime di abbagli, illusioni e paure della peggior specie.

Entrato nel segno dei Pesci a marzo 2023, Saturno vi soggiorna fino all’inizio di febbraio 2026 e il suo insegnamento è proprio quello di portare ordine e giustizia nel disordine e nella confusione.

I Pesci sono simbolo della consapevolezza, del vitale e misterioso oceano nel quale siamo tutti immersi, del misticismo, del mondo interiore, dell’immaginazione, dell’ispirazione, e tra i suoi archetipi troviamo i sognatori, i mistici e i poeti.

Saturno è il pianeta del rigore, della privazione, delle prove della vita, dell’azione implacabile del karma, della logica, delle facoltà superiori dell’intelletto, della ragione.

Ora, cavalcato con maestria, questo Saturno ci insegna a rinunciare alle illusioni, alle ispirazioni fasulle, ai sogni irrealizzabili. Ci invita a investigare il mondo con buon senso, logica e ragione. Ci sprona ad affacciarci sul caos e mettervi ordine. Ci spinge a portare verità e rigore nella dimensione interiore, nel senso mistico, nel trascendentale.

Chi accoglie il suo suggerimento, vedrà il caos dipanarsi pian piano. Chi lo rifiuta, al contrario, subirà la sua azione inesorabile (perché Saturno non si fermerà soltanto perché qualcuno mette la testa sotto la sabbia) e vedrà scatenarsi dentro di sé le peggiori distorsioni della realtà. L’ombra di questo Saturno, infatti, porta fanatismo, irrigidimento, chimere, errori, sensazione di impotenza, paura di dover subire l’esercizio di un potere ingiusto, smarrimento, sofferenza.

Ma c’è di più, perché l’ombra di Saturno si protende anche su chi detiene il potere e può indurre alcuni rappresentanti delle élite a esercitare forme di repressione molto dure o violente allo scopo di imporre norme e di impedire la proliferazione di idee diverse e controcorrente.

Il non assumersi la responsabilità individuale di questo transito, espone il fianco a subire proprio queste forme di repressione e di distorsione della realtà, che portano a frantumare il fronte del dissenso e la sua forza positiva e propositiva.

La panoramica di Saturno in Pesci è molto più vasta, ma in questo contesto mi sembrava opportuno concentrarmi sull’aspetto che riguarda tutti coloro che vogliono conservarsi liberi, capaci di pensiero autonomo e autodeterminazione.

Samantha Fumagalli

Indignarsi

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Ha davvero senso indignarsi davanti a una rappresentazione teatrale?

Il teatro è finzione, si mette in scena una storia, un’interpretazione. L’opera può essere una tragedia o una commedia, ma mai si pretende che sia vera, imparziale, oggettiva.

Perché parlo di teatro e di indignazione? Sono forse impazzita?

No, almeno non credo.

Ne parlo perché tutto quello che stiamo vivendo e vedendo negli ultimi anni sta spalancando gli occhi di chi credeva in una realtà illusoria.

Si vive in un mondo creato da chi detiene il potere sugli altri.

Ci si muove sulla piattaforma di un gioco deciso da pochi. Da un élite che ha venduto una rappresentazione teatrale come fosse la realtà, che ha disegnato credenze false, accettate dai più come vere.

Qualche esempio?

L’idea dello Stato come ente territoriale sovrano.

L’idea di Repubblica come cosa pubblica.

L’idea di Diritti umani inalienabili.

L’idea di un sistema di informazione che informi la gente.

L’idea di vari Premi (Nobel, letterari, eccetera) assegnati per merito e in modo imparziale.

Il mito del self-made man come sogno liberale.

L’idea di una Legge uguale per tutti.

Mi fermo, ma potrei riempire un rotolo maxi di carta igienica…

Sono tutte idee create per far credere alla rappresentazione in atto e avere attori e comparse disposti a recitare inconsapevolmente un copione scelto da altri.

La farsa sta dimostrando il suo vero volto ogni giorno che passa e non c’è bisogno che io faccia una carrellata per dire dove e quando e come. Chi ha occhi per vedere, ha già visto.

Un’ultima dimostrazione, che il re è nudo, ci arriva dall’ennesimo atto discriminatorio nel confronti di Adania Shibli, scrittrice palestinese, che vive tra Cisgiordania e Inghilterra.

Pluripremiata e acclamata dalla critica, finché il suo nome faceva gioco a certi interessi politici, si vede ora negare il premio LiBeraturpreis 2023 alla Fiera del Libro di Francoforte per il suo libro “Un dettaglio minore”. Motivo? Ovviamente le sue origini palestinesi e la guerra in Israele (il romanzo racconta di una ragazza palestinese catturata dai soldati israeliani durante l’estate del 1949).

Dopo gli autori russi, ecco il turno di quelli palestinesi.

Cosa deve succedere ancora per capire che hanno sempre venduto illusioni?

Non ci si illuda, ancora una volta, che il nuovo scenario e il nuovo copione saranno diversi.

Adesso è in corso una guerra mondiale per decidere quali saranno i nuovi autori e registi, ma sempre di teatro si tratterà.

In questi pochi anni di Apocalisse, i veli cadono e chi vuole può vedere, ma alla fine, siatene certi, verrà allestito un nuovo palcoscenico e per chi ha perso l’occasione di vedere non ci sarà una nuova chance.

Indignarsi a teatro ha dunque senso?

Samantha Fumagalli

Per superare la paura serve il coraggio o la conoscenza?

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Partiamo dal fatto basilare che il termine “coraggio” compare come contrario di “paura”, ma non fermiamoci qui e spingiamoci oltre per capire meglio. Consideriamo, in primis, il significato etimologico di “paura”. Qui la ricostruzione più accettata è che derivi dal latino “pavire” ossia “battere la terra”, dalla radice indoeuropea “pau-” che indica il senso del “battere”.

La paura, dunque, sembrerebbe derivare dall’essere percosso, abbattuto, atterrito, e infatti la paura scuote, spaventa, come un terremoto interiore, e di fronte alla paura si attiva la reazione del combattere o fuggire (ciò che si ritiene nocivo).

Igor Sibaldi sostiene che il coraggio non è l’antidoto della paura perché quando si fa qualcosa di coraggioso, la paura ha già vinto, è già presente. Sibaldi scrive: “Nel coraggio facciamo soltanto ciò che la paura ci impedirebbe di fare: e in tal modo lasciamo che la paura limiti le nostre possibilità d’azione”. Nella sua visione, la paura si non sconfiggerebbe affrontandola, ma con la conoscenza che porterebbe a essere più grandi di essa.

C’è qualcosa di vero in questo, ma a mio parere c’è anche un inganno intrinseco, che parte dal fraintendimento del concetto autentico di coraggio.

Il coraggio non è il paradigma di violenza che l’immaginario comune associa alla sfera cavalleresca e militaresca. Il coraggio non è mettere a rischio se stessi in uno scontro per affrontare il nemico. Il coraggio è ben lontano dalla stupidità che spesso governa simili sfere. Il coraggio non è audacia (osare), non è temerarietà (agire in modo sconsiderato) e non è ardimento (l’essere duro).

Cos’è allora il coraggio?

La parola deriva dal latino: cor = cuore.

Coraggio è agire con cuore, è seguire una via che abbia un cuore, è avere in sé una speciale forza d’animo che non lascia sbigottiti di fronte al pericolo, ma neanche induce a buttarsi a casaccio in imprese sciocche e prive di valore.

Il coraggio è una virtù ad ampio spettro, legata al cuore e ai nobili intenti e sentimenti.

Ora vi domando, è davvero possibile, come sostiene Sibaldi, perseguire una conoscenza che renda più grandi della paura, SENZA il coraggio?

Secondo me, no.

E il perché è semplice: la sfera intellettiva senza cuore (che tradotto significa una conoscenza priva di coraggio) è sterile e spesso è proprio indotta dalla paura, perché cerca goffamente di dominare (non di superare) la paura irrazionale con la razionalità. Alla lunga, ciò sfocia in nozioni che non si traducono in atti concreti, si tratta, cioè, di una conoscenza che rimane a livello di parole, perché manca il cuore e il coraggio per camminarle, quelle parole.

In ultima analisi, la paura si supera con il coraggio di guardare in faccia ciò che ci spaventa, sia esso un fantasma interiore o un ostacolo esteriore, con la volontà di comprendere il senso vero e profondo della paura e poi nell’ampliare la nostra conoscenza per andare oltre.

La conoscenza, da sola, può generare inetti. Inetti che parlano bene, ma razzolano a caso.

Samantha Fumagalli

Luna Nuova in Bilancia – 14 ottobre 2023 – con eclissi solare anulare

LUNA NUOVA in Bilancia
14 ottobre 2023
con eclissi solare anulare (visibile in America)

Mi dispiace non avere il tempo per fare un’analisi approfondita di questa Luna Nuova, ma due parole sull’energia in movimento ci tengo a condividerle.
È un momento in cui porre a dimora i semi di ciò che vogliamo vedere germogliare con l’arrivo della primavera (è la prima Luna Nuova dell’autunno) ed è un lavoro che deve partire dal profondo, dal passato, da ciò che ci portiamo dietro sia come doni sia come limiti karmici (la Luna è congiunta al Nodo Sud), per trasformare entrambi in qualcosa di nuovo.
Trasformare gli ostacoli in esperienza e superare la zona confort dei talenti.
Non sempre ciò che sembra “negativo” lo è. Può diventare “positivo” se ne facciamo tesoro e lo trasformiamo in carburante per crescere e andare oltre.
Non sempre ciò che sembra “positivo” lo è. Se non lo usiamo attivamente per agire, realizzare, evolvere, diventa “negativo” perché si trasforma in una zona di confort dalla quale è difficile uscire.
Questa Luna ci invita a trasformare, ma prima dobbiamo valutare le zone d’ombra e quelle di luce con uguale giustizia (Luna in Bilancia) e capire come trarre il meglio da entrambe.
Servono intelligenza, coraggio, amore, ponderazione.
Serve la forza e l’acume di tagliare il superfluo per sottoporre i nostri sogni alla prova della fattività (Marte trigono a Saturno).
Serve una vera comprensione del termine “potere” (Luna, Sole, Mercurio in quadratura a Plutone).
Potere, che è il potere di fare, di agire, di manifestare la propria libertà.
Potere, che non è il potere sugli altri, non è tirannide, non è manipolazione.
È potere personale.

Buona semina!