Se risolvo questo problema, starò bene per sempre?

«Se adesso risolvo questo problema, poi starò bene e sarò felice per sempre?»
Siamo onesti, no.
È inutile illudersi che imparata una lezione non ne dovremo apprendere altre, che sanato un rapporto tutti gli altri saranno idilliaci, che curato un raffreddore non avremo mai più un malanno.
Il benessere è frutto di equilibrio, ma l’equilibrio non va inteso come staticità. Nell’universo, tutto è in continuo movimento. La natura è movimento, con il susseguirsi delle stagioni, l’alternarsi del caldo e del freddo, del sole e della pioggia, del giorno e della notte. La vita è movimento e, come tale, non è immutabile. Ciò che è in movimento è soggetto a cicli e alternanze e a un continuo divenire, che gli uomini chiamano nascita e morte. Noi non facciamo eccezione e ce lo ricordano le migliaia di cellule che quotidianamente nascono e muoiono nel nostro corpo.
Nel continuo divenire che è la vita, come si può pensare di raggiungere una condizione immutabile di benessere e di risolvere una volta per tutte i nostri problemi?
Quello che possiamo fare realisticamente è assecondare il cambiamento, mutare noi con il variare delle circostanze, imparare, crescere, evolvere, ristabilire l’equilibrio quando viene alterato, recuperare l’armonia quando viene turbata.

In una frase:
PRATICARE L’ARTE DELL’EQUILIBRIO DINAMICO.

In questo la Dermoriflessologia fornisce strumenti eccezionali per aiutarci a bilanciare emozioni e sentimenti. Senza dimenticare che, così come esiste una corrispondenza complementare tra due sentimenti, esiste una corrispondenza complementare anche tra due organi.
Ogni organo e ogni funzione della psiche sono indispensabili per la nostra sopravvivenza e il loro buon funzionamento permette di condurre una vita sana e felice. Amore e odio, memoria e oblio, piacere e dolore, emozione e calma, associazione e dissociazione, sono tutti aspetti essenziali per noi. La loro espressione armonica è salute. Il loro malfunzionamento è malattia.

Samantha Fumagalli e Flavio Gandini

L’anima svelata, edizione 2016

Vivi intensamente!

«Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere cosi come sei!
Quindi vivi, fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un opera di teatro, che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca senza applausi».
Charlie Chaplin

Dermo Test Energetico Attitudinale

Umorismo e equilibrio

Coltivare sempre un salutare umorismo.
Per non prendere tutto troppo sul serio, per saper ridere delle nostre contraddizioni e degli scherzi della vita, per non perdere la compassione umana che spesso all’umorismo si associa, per camminare in equilibrio tra luce e ombra, tra giorno e notte…

E come disse Gandhi: «Il senso dello humor è l’asta che dà equilibrio ai nostri passi, mentre camminiamo sulla fune della vita».

L’OZIO è davvero il padre dei vizi?

Con il termine ozio si intende l’astensione dall’attività, dalle occupazioni utili, per un periodo più o meno lungo, o anche abitualmente per indole pigra. Ma esiste anche un’interpretazione, più vicina a quella che il termine aveva in latino, dove “otium” era il tempo libero dalle occupazioni della vita politica e dagli affari pubblici (cioè dai “negotia“) e che pertanto poteva esser dedicato alle cure della casa, del podere, oppure agli studi e altre attività più amene. Da qui il senso generico di periodo di quiete, di riposo, che interrompe le abituali fatiche.
Quindi, se per ozio intendiamo indolenza, pigrizia, apatia e accidia, un certo grado di parentela con i vizi lo troviamo di sicuro. Ma se guardiamo al significato più profondo e autentico, l’ozio è un momento prezioso da coltivare e anche da moltiplicare.
Qualche spunto di riflessione ce lo offrono molti personaggi. Come Robert Louis Stevenson, l’autore del romanzo “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, che scrive: «L’attività frenetica, a scuola o in università, in chiesa o al mercato, è sintomo di scarsa voglia di vivere. La capacità di stare in ozio implica una disponibilità e un desiderio universale, e un forte senso d’identità personale».
Oppure Milan Kundera: «Nel nostro mondo l’ozio è diventato inattività, che è tutt’altra cosa: chi è inattivo è frustrato, si annoia, è costantemente alla ricerca del movimento che gli manca».
Perché, come spiga bene Victor Hugo: «Un uomo non è ozioso se è assorto nei propri pensieri; esiste un lavoro visibile e uno invisibile».
Quindi, per concludere, direi…
Per rendere la nostra vita migliore, coltiviamo ozio di alta qualità!

Parlare con gli animali


Se parli con gli animali, loro parleranno con te e vi conoscerete.
Se non parli con loro, non potrai conoscerli.
E ciò che non si conosce fa paura.
Quando qualcosa fa paura, l’uomo la distrugge.
Anche quando è dentro di sé.

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