Plutone in Acquario

pubblico dominio – L’Aquario e la sua brocca d’acqua, da Vorstellung der Gestirne (1782) di Johann Bode.

Nel 2024 Plutone tornerà in Acquario.

L’ultimo passaggio è stato dal 1778 al 1798 e ha segnato la guerra d’indipendenza americana, la rivoluzione francese, la guerra di successione bavarese e altre amenità del genere.

Tenetevi pronti.

Astrologia psicologica

La carta natale è la mappa simbolica della consapevolezza dell’anima e del suo viaggio nella vita. Ogni pianeta rappresenta una differente facoltà psicologica e indica come e dove questa facoltà si esprime. Ogni elemento (pianeta, segno, casa, aspetto) ha precisi significati, che diventano pressoché infiniti quando si combinano fra loro.
La carta natale racconta dunque una storia, un mito personale, che mostra come l’anima soddisferà (o meno) i suoi bisogni, realizzerà (o meno) il suo destino. Naturalmente, come in ogni storia che si rispetti, il conflitto appartiene al tema natale, perché senza conflitto non c’è storia.

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Felice dicembre!

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Simbolo di vita, energia vitale e abbondanza, l’agrifoglio protegge dalle negatività e propizia la fortuna.
Il Re Agrifoglio regna in questo periodo, stagliandosi maestoso nel paesaggio crepuscolare dell’anno che volge al termine.
Nel giorno del Solstizio invernale cede lo scettro alla Quercia che rappresenta la forza interiore, la giustizia, il potere e l’elevazione spirituale.

Buon dicembre!

Samantha Fumagalli e Flavio Gandini

Luna Nuova in Scorpione 13 novembre 2023 ore 9.27

Immagine composta da carta del cielo (astro-seek) e sfondo da Pixabay con licenza gratuita

di Samantha Fumagalli

Nyx, misteriosa divinità della notte, mi ha spronato a condividere il quadro astrale di questa Luna Nuova in Scorpione. Ed eccomi qui, ubbidiente all’imperativo.

In effetti, si tratta di una fase importante dell’anno, sia sotto il profilo individuale sia sotto quello mondiale, perché molte forze si stanno muovendo per fare emergere le zone d’ombra personali e collettive.

Esaminerò prima la sfera soggettiva, ovvero ciò che ognuno può fare per usare al meglio queste forze, poi mi occuperò brevemente del piano mondiale.

La Luna Nuova si verifica a 20°43′ di Scorpione, congiunta al Sole, a Marte (governatore del novilunio) e alla stella fissa di Zuben Elschemali, in opposizione a Urano a 21°04′ di Toro e in trigono a Nettuno retrogrado al 25° di Pesci.

Come sappiamo, la Luna Nuova identifica il seme di una nuova fase che crescerà con il disvelarsi della Luna fino a manifestarsi completamente nel prossimo plenilunio del 27 novembre in Gemelli.

Ora, questa Luna è governata da Marte che, trovandosi nel suo domicilio notturno, esorta a intraprendere una sorta di discesa agli inferi, animati dalla volontà e dal coraggio, per confrontarsi con le proprie paure, con i demoni interiori, le faccende irrisolte che risiedono nell’inconscio e con le ferite dell’anima, e tutto ciò con lo scopo di portare alla luce ciò che risiede nelle tenebre in un’ottica di auto-conoscenza.

L’energia guerriera di questo Marte è, da un lato, ispirata da Nettuno, quindi da ideali nobili, seppure più istintivi e caotici che riflessivi, e, dall’altro lato, è promossa da Urano che spinge a portare tutto allo scoperto, in modo abbastanza brusco e talvolta incauto.

Devo precisare che Marte è pianeta d’azione, quindi non si tratta tanto di pensare, elucubrare, rimuginare, ma di agire. È pur vero che siamo di fronte a un’azione più sotterranea che palese, ma pur sempre di azione si tratta e, facilmente, coinvolgerà gli altri o una collettività (trigono Marte-Nettuno). Quindi, anche in considerazione della scarsa prudenza di Urano, non si può escludere di tornare a casa con qualche livido, ma l’onorevole intento di fare chiarezza e raggiungere una maggior armonia interiore vale l’onere di doversi leccare un paio di ferite.

Consiglio, tuttavia, un pizzico di avvedutezza per evitare di ritrovarsi con le ossa rotte. Qualche graffio è lecito, ma è meglio non compromettere il proprio futuro a causa dell’incapacità di prevedere le conseguenze delle proprie azioni (opposizione Luna-Urano). Qui un aiuto giunge dal sestile Mercurio-Venere, che ammorbidisce i toni e mira a un dialogo che ha come scopo la comprensione reciproca. Ammetto che la quadratura Mercurio-Saturno può creare qualche ostacolo nel far collimare la percezione con la logica, di contro però tende a indurre un blocco operativo quando si ha la sensazione che le facoltà intellettive non siano al top.

Complessivamente, in queste due settimane, escluderei il pericolo di grossi danni e ritengo che l’azione di portare alla luce ciò che è sepolto sia un’opera che può essere coronata da successo. L’emersione del sommerso è infatti indispensabile, se teniamo conto che con la Luna Piena del 27 novembre servirà grande lucidità per far fronte all’attrito promosso da Saturno (in aspetto di quadratura con la Luna da un lato e con il Sole e Marte dall’altro).

Un altro elemento molto favorevole è la congiunzione della Luna Nuova con la stella fissa di Zuben Elschemali. Una stella di natura venusiana e gioviale, quindi benefica e favorevole alle inclinazioni spirituali e alla ricerca di equilibrio interiore.

Sul piano mondiale vediamo la stessa necessità di un tuffo nelle tenebre per far emergere ciò che è nascosto e, purtroppo, anche le guerre possono ascriversi a tale scopo. Qui, l’onda d’urto Marte-Urano sull’asse Scorpione-Toro fa eruttare i crateri e tremare la terra in tutti i sensi, ma fa anche uscire allo scoperto il male sotterraneo. E lo possiamo vedere, per esempio, nelle guerre in Ucraina e a Gaza, che ormai rendono palesi e inconfutabili i giochi occulti di potere che hanno tenuto in scacco gli equilibri mondiali per decenni.

Questo lavoro di emersione si compie con ferrea volontà e con coraggio e, quasi sicuramente, prevede la creazione di alleanze e accordi segreti tra potenze (il 15 novembre il Sole e Marte formano un sestile con Plutone). E ciò anche a beneficio della collettività (Sole e Marte in trigono a Nettuno; sestile Nettuno-Plutone).

Vedremo verso fine mese, con la Luna Piena del 27 novembre, i primi risultati del lavoro che Marte sta compiendo con il favore delle tenebre, ma credo proprio che riuscirà a scoperchiare qualche pentolone.

Buona vita e buon novilunio!

L’era del fast food e i trangugiatori di informazione

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Non condivido il detto “siamo ciò che mangiamo” di feuerbachiana creazione, e spiegare il perché sarebbe troppo lungo, ma posso dire che trovo più vicino al mio sentire il concetto ippocratico “fai che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo“.

Ciò premesso, il cibo non è soltanto ciò che mangiamo, ma è tutto quanto ci nutre, come il sole, l’aria, i pensieri, le parole che ascoltiamo e quelle che pronunciamo.

Ora, è curioso che, dopo decenni di fast food e di cibo spazzatura, anche l’informazione si sia uniformata: veloce, precotta e di pessima qualità.

Se alimentarsi costantemente di hot dog, hamburger, patatine fritte, ketchup, cibi congelati e precotti nuoce al benessere del corpo, figuriamoci cosa può fare un nutrimento equivalente ai pensieri, all’anima, alle capacità intellettive, alla sensibilità.

Trangugiare qualsiasi cosa, senza scegliere, è quanto di più lontano dal far sì che il cibo sia la propria fonte di benessere. E infatti, mentre si nutrono di cibo spazzatura, certe persone ingoiano anche tutto ciò che viene detto loro dall’informazione, senza il minimo discernimento.

Trangugiatori.

Sono trangugiatori di qualsiasi cosa e si stanno ammalando gravemente nel corpo, nell’anima e nei pensieri.

Fate buone scelte e felice domenica!

Samantha Fumagalli

Via dai luoghi comuni

Toglietevi dalla testa l’idea che le streghe siano esseri demoniaci, schiave o concubine del diavolo.

Toglietevi dalla testa anche l’immagine romantica della strega come essere eletto e soave.

La strega mira all’impeccabilità, sa essere amorevole, ma anche spietata e dura se necessario.

La fretta e la tifoseria

Premetto che la mia è soltanto una riflessione rivolta a chi continua a farsi domande e vuole difendere la propria libertà di pensiero nel vortice di mille illusioni. Ho smesso da tempo di rivolgermi a chi sa già tutto o ha abdicato al diritto di sovranità sul proprio pensiero. A costoro lascio le loro certezze e vado oltre…

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La riflessione attiene alla fretta di giungere a conclusioni spesso approssimative e alla tifoseria di campo. Fattori non certo nuovi, ma che sono in preoccupante aumento.

Negli ultimi anni abbiamo visto esacerbarsi i conflitti sociali, di solito su basi ideologiche e non realistiche, e abbiamo osservato come la politica e l’informazione mirino proprio al risultato di creare divisione, rabbia, contrasto e pilotare la gente verso un pensiero unico. Prima su questioni di salute, poi su tematiche ecologiche e più recentemente sulle guerre. E ogni volta abbiamo assistito alla censura del pensiero critico e del confronto, all’applicazione di etichette e all’incitazione al conflitto e alla discriminazione.

Insomma, chi pensa con la propria testa e non si conforma al pensiero unico, non è ben visto e diventa automaticamente un no-qualcosa, un pro-qualcos’altro, un -ista o un anti-ista, ovviamente della peggior specie.

Il giochetto prosegue e oggi si ripresenta con il conflitto Istraele-Gaza: ancora una volta i media prendono immediatamente posizione, a discapito della vera informazione, e lo stesso sembra fare una parte dei contro-informatori.

Ora, due parole di riflessione mi sembrano doverose.

In primis, un’informazione corretta, che miri alla libertà di pensiero dell’individuo, dovrebbe raccontare i fatti con la maggior imparzialità possibile.

Secondariamente, se si vuole fare un approfondimento per migliorare la comprensione, si possono analizzare i dati, la storia passata, le ragioni, eccetera, sempre con doverosa prudenza e con la disposizione mentale a valutare nuovi sviluppi che potrebbero cambiare le carte in tavola o modificare l’interpretazione.

Bene, questo tipo di informazione è assente nei media mainstream e chi vuole difendere la propria libertà di pensiero deve, per forza di cose, cercare altre fonti e fare approfondimenti in prima persona. La cosa preoccupante, ora, è che anche la contro-informazione (o almeno una parte di essa) sta finendo con il fare la stessa cosa, ma sul fronte opposto: appena esce una notizia la diffonde con interpretazioni antitetiche, spesso affrettate, cospirative e dal carattere clamoroso. Si rischia, così, di trasformare l’informazione alternativa in disinformazione con conseguenze pessime sulla libertà di pensiero (che si vorrebbe difendere), sulla capacità di giudizio e sulla tenuta stessa della salute mentale. Per non parlare del fatto che si incrementa una divisione sociale delirante.

Lasciamo da parte i figli dei media mainstream che, se ci credono ancora, sono ormai irrecuperabili, e focalizziamoci sui fruitori dell’informazione alternativa. Qui notiamo due o più schieramenti che si accusano, talvolta aggredendosi, per dimostrare le rispettive tesi.

Risultato? Il fronte del dissenso risulta frantumato.

A chi giova? Non certo al fronte del dissenso.

C’è da chiedersi se sia promosso dall’alto o se queste persone siano bravissime a sabotarsi da sole. In mancanza di certezze, temo che siano valide entrambe le ipotesi.

Nel mio piccolo, suggerisco: prudenza, sangue freddo, osservazione della realtà (compreso saper riconoscere quando i dati sono troppo scarni per trarre conclusioni), esercizio della facoltà di sospendere il giudizio, discernimento, ragione e buon senso.

Quanto alla tifoseria, mi sembra quantomai sterile. Se la trovo ridicola nello sport, qui direi che è decisamente inutile. Più interessante è invece valutare quale interpretazione e quali linee di azione ci sembrano più affini al nostro pensiero, alla nostra visione del mondo, alla nostra etica, alle nostre speranze. Con l’attenzione a non cadere nella presunzione di giudicare dall’alto chi la pensa diversamente e non pretendere che il nostro punto di vista sia necessariamente giusto e quindi condiviso dagli altri.

Prima di concludere, aggiungo una considerazione di carattere astrologico.

Allenare la sana logica, il buon senso, la ragione e le facoltà intellettive per dominare il caos, per comprendere il metafisico o per ordinare i dati, sono tutte necessità imposte dalla presenza di Saturno in Pesci, pena finire vittime di abbagli, illusioni e paure della peggior specie.

Entrato nel segno dei Pesci a marzo 2023, Saturno vi soggiorna fino all’inizio di febbraio 2026 e il suo insegnamento è proprio quello di portare ordine e giustizia nel disordine e nella confusione.

I Pesci sono simbolo della consapevolezza, del vitale e misterioso oceano nel quale siamo tutti immersi, del misticismo, del mondo interiore, dell’immaginazione, dell’ispirazione, e tra i suoi archetipi troviamo i sognatori, i mistici e i poeti.

Saturno è il pianeta del rigore, della privazione, delle prove della vita, dell’azione implacabile del karma, della logica, delle facoltà superiori dell’intelletto, della ragione.

Ora, cavalcato con maestria, questo Saturno ci insegna a rinunciare alle illusioni, alle ispirazioni fasulle, ai sogni irrealizzabili. Ci invita a investigare il mondo con buon senso, logica e ragione. Ci sprona ad affacciarci sul caos e mettervi ordine. Ci spinge a portare verità e rigore nella dimensione interiore, nel senso mistico, nel trascendentale.

Chi accoglie il suo suggerimento, vedrà il caos dipanarsi pian piano. Chi lo rifiuta, al contrario, subirà la sua azione inesorabile (perché Saturno non si fermerà soltanto perché qualcuno mette la testa sotto la sabbia) e vedrà scatenarsi dentro di sé le peggiori distorsioni della realtà. L’ombra di questo Saturno, infatti, porta fanatismo, irrigidimento, chimere, errori, sensazione di impotenza, paura di dover subire l’esercizio di un potere ingiusto, smarrimento, sofferenza.

Ma c’è di più, perché l’ombra di Saturno si protende anche su chi detiene il potere e può indurre alcuni rappresentanti delle élite a esercitare forme di repressione molto dure o violente allo scopo di imporre norme e di impedire la proliferazione di idee diverse e controcorrente.

Il non assumersi la responsabilità individuale di questo transito, espone il fianco a subire proprio queste forme di repressione e di distorsione della realtà, che portano a frantumare il fronte del dissenso e la sua forza positiva e propositiva.

La panoramica di Saturno in Pesci è molto più vasta, ma in questo contesto mi sembrava opportuno concentrarmi sull’aspetto che riguarda tutti coloro che vogliono conservarsi liberi, capaci di pensiero autonomo e autodeterminazione.

Samantha Fumagalli

La metafisica della guerra dell’informazione

di Aleksandr Dugin

La guerra globale dell’informazione è ormai in pieno svolgimento. Diverse versioni della realtà si scontrano sempre più apertamente tra loro. Le società e gli individui scelgono da soli in quale realtà credere e poi vivono in essa.

Se consideriamo la “vecchia maniera” nello spirito del materialismo classico, la realtà è una sola, differiscono solo le sue descrizioni e interpretazioni. Ecco perché presumono che alcune persone mentano e altre dicano la verità, i ruoli possono cambiare. L’intera questione è a chi crediamo in tali o tali circostanze.

Non è però così la realtà stessa – come sanno sia fenomenologi che strutturalisti – è un prodotto della coscienza umana. Non c’è realtà al di fuori di esso, e gli elementi residui puramente esterni non sono più carichi di essere o di significato. Pertanto, nella guerra dell’informazione, non sono solo le interpretazioni a scontrarsi, ma i fatti stessi.

Esiste più di una realtà, con tante strutture di coscienza (collettiva, ovviamente) quante sono le realtà. Non solo valutazioni dei fatti, ma i fatti stessi. I materialisti e le persone lontane dalla filosofia non sono pronti ad accettarlo, la loro fede in una realtà indipendente dalla coscienza è incrollabile, e fintanto che sarà così, saranno loro le vittime della guerra dell’informazione, non coloro che ne sono i padroni.

La coscienza crea la realtà.

Nel mondo globalista unipolare, solo una coscienza è riconosciuta per impostazione predefinita: liberale e occidentale. È questa coscienza che costruisce la realtà: non solo cosa è buono e cosa è male, ma cosa è e cosa non è. La multipolarità è un atto di affermazione della sovranità di altre coscienze, diverse da quella occidentale. Ciò significa che la realtà stessa diventa policentrica. L’informazione costituisce ciò che percepiamo come essere. Ecco perché al centro della guerra dell’informazione non dovrebbero essere né i militari né i giornalisti, ma prima di tutto i filosofi. La sovranità è innanzitutto una questione di mente. Sovrano è colui che è il maestro indipendente e finale della costruzione della realtà.

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

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