Antica saggezza pagana

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Se si comprende correttamente l’antica cultura pagana, si vede dappertutto che contiene grandi e sublimi saggezze, che scandagliano a fondo la natura delle cose […] questa antica saggezza pagana era qualcosa che dava veramente all’uomo la sensazione di essere pienamente inserito nel cosmo. L’uomo che si trovava allora sulla Terra non si sentiva composto soltanto dalle sostanze e dalle forze che esistono al di fuori di lui nella vita terrena, nel regno minerale, in quello animale e vegetale. L’uomo sentiva agire dentro di sé anche le forze che orbitavano nelle stelle, nei soli, ecc. L’uomo si sentiva membro dell’intero universo, non sentiva solo in astratto di essere un’immagine del cosmo, ma dalle sue scuole misteriche riceveva le indicazioni su come doveva procedere nell’agire, nel suo modo di comportarsi, in armonia con il corso delle stelle. L’antica saggezza degli astri non era affatto quell’astrologia di puro calcolo di cui si vantano gli uomini d’oggi, ma era invece qualcosa che i capi degli antichi misteri pagani concepivano in modo che da questi misteri potessero emanare veri impulsi per l’agire, per il comportamento del singolo individuo.

Rudolf Steiner, dalla conferenza a Dornach, 1 novembre 1919

Raccontami un sogno – Quando i nodi vengono al pettine

Continua l’interpretazione dei vostri sogni insieme a Flavio Gandini, Patrizia Ravazzolo e Gianluca Dell’Oro. In questa occasione ci confrontiamo con le ferite del passato che chiedono di essere sanate per poter vivere liberamente il presente, vediamo come i sogni ci possono rappresentare i cosiddetti “nodi che vengono al pettine” e interpretiamo i messaggi conflittuali tra la personalità e l’anima.

Apocalisse, zombi, gironi danteschi e vie di risalita

Continua l’interpretazione dei vostri sogni.

Questa volta viaggiamo tra gironi danteschi, zombi, scenari apocalittici e vie di risalita, insieme a Flavio Gandini, Patrizia Ravazzolo e Gianluca Dell’Oro.

Sarà una puntatona!

domenica 6 ottobre 2024 – ore 11.15

Il Ragioniere dell’Apocalisse

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di Samantha Fumagalli

Era una notte buia e tempestosa…

Potrebbe iniziare così, questa storia, perché davvero infuria la tempesta. D’altronde, è l’Apocalisse.

Il vento spazza via tutto. L’acqua trascina, inonda, sommerge. Il cielo è nero e si fatica a distinguere i contorni delle cose e delle persone. E la gente è confusa, molto confusa.

In mezzo a questo delirio, c’è lui, il Ragioniere dell’Apocalisse che, come un Noè 2.0, raccoglie le cose e cerca di salvare il salvabile. Lo fa con metodo scientifico, perché a dispetto del nome, è laureato, colto, intelligente. Lui sa, e sa ragionare. E cerca di fare ragionare gli altri, quelli che, in mezzo alla tempesta, hanno perso l’orientamento e i loro vecchi credo.

Come un moderno Noè, lui fa entrare nella sua Arca le verità da salvare, i principi, le conoscenze, la Storia, il metodo. È convinto che ognuno di quei pezzi sia una Verità da mettere in salvo dal caos imperversante, dal turbinio di falsità, di dubbi, di confusione.

Ma a differenza dell’antico Noè, al Ragioniere dell’Apocalisse nessun Dio non ha detto di salvare gli animali a coppie. E così il Ragioniere dell’Apocalisse cerca di salvare esemplari singoli, ignaro del messaggio di Dio, che racchiudeva l’unica grande Verità: la coppia. La coppia è il simbolo della convivenza di due polarità. Due verità minori, opposte e complementari, che formano la Verità.

Periodicamente il Creato si incarica di ribaltare tutto, per dimostrare all’essere umano che nessuna metà è vera, nessuna metà ha ragione, nessuna metà esiste senza l’altra. E forse, domani, il bianco sarà nero e il nero sarà bianco, e quello che si considera luce sarà buio e ciò che si ritiene oscurità sarà luminosità. Ma poco importa, perché la Verità ci sarà ancora, ci sarà sempre.

Quindi il nostro eroe, il Ragioniere dell’Apocalisse, sta sbagliando?

No, il suo è un compito arduo, ingrato forse, ma necessario. Qualcuno si lascia sbatacchiare di qua e di là dalla tempesta; qualcun altro, come il nostro Ragioniere, cerca di salvare le cose in volo; un altro ancora segue l’esempio della bufera e getta tutto all’aria, aspettando di vedere cosa sopravvive all’impatto con il suolo, quando il grande caos si sarà placato. Nessuno fa bene o male, nessuno ha ragione. La Vita è un’esperienza e ognuno deve viverla a modo proprio.

L’Apocalisse finirà e ognuno, poi, valuterà se gli è piaciuto il proprio modo di viverla, cosa ha imparato, come si è trasformato, se si è trasformato.

Questo è un racconto con il finale aperto.

Buona Vita e felice ottobre!

Felice equinozio d’autunno

Ora che nulla più matura, perché tutto è già maturato, ci apprestiamo a entrare nella stagione che porta dalla terra al cielo, dal godere sensoriale al sottile piacere del pensiero, dalla materia allo spirito.

Oggi, in bilico tra luce e tenebra, respiriamo il principio universale del continuo divenire, il senso dell’alternanza e dell’equilibrio, consapevoli che questa è la strada dell’armonia.

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Uomo, essere mortale o immortale?

“Non ti ho fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale, perché di te stesso quasi libero e sovrano artefice ti plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto. Tu potrai degenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu potrai, secondo il tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine”.

De hominis dignitate, Pico della Mirandola

© Licenza gratuita – Ritratto di Pico della Mirandola tratto dalle Icones virorum illustrium doctrina & eruditione praestantium di Jean-Jacques Boissard, Frankfurt am Main, de Bry, 1597-1599.

Lo spazio dei sogni

Dentro ognuno di noi esiste un luogo in cui può essere compiuta l’opera di guarigione e quest’opera viene continuamente portata avanti anche se non ne siamo consapevoli.

Questo luogo è lo spazio dei sogni, creato per proteggerci e farci guarire dai nostri traumi e dai loro spiriti.

È in questo luogo che ha avuto origine la magia.

A breve alcuni video di domande e risposte tra Barbara Gatti, l’organizzatrice del seminario a Modena, e il sottoscritto, Flavio Gandini, relatore.

Nuova Era e Nuovo Ordine Mondiale

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Che sia in atto un cambio epocale è fuori discussione, che sia in lavorazione da decenni un nuovo ordine mondiale anche. Che la gente lo riesca a capire nelle debite proporzione è un po’ meno fuori di discussione.

Tra chi crede a tutto ciò che propina il mainstream (senza farsi domande e senza peraltro capire nulla o quasi) e chi crede di avere capito tutto (e ha smesso di farsi domande e insieme di nutrire speranze), ci sono molte sfumature, ma tutte mi appaiono molto confuse e poco veritiere.

Credere che tutti (nazioni, leader, progetti) siano uguali e che stiano procedendo verso un unico obiettivo è irrealistico, ma lo è anche credere che ci siano buoni e cattivi, demoni e salvatori.

Non c’è un’unica meta mondiale come non c’è una parte che vuole sterminare l’umanità e un’altra che la vuole salvare.

C’è, e questo è vero, uno sviluppo tecnologico (esteso su più fronti) che pone nuovi strumenti nelle mani di chi comanda, e ci sono diverse possibilità di usare questo sviluppo.

C’è, e anche questo è vero, un importante sviluppo socioeconomico in alcune aree del mondo che richiede di prenderne atto e di trovare nuovi assetti internazionali.

Semplificando al massimo, questi due fattori creano un ventaglio di problematiche e di opportunità che stanno mettendo in crisi le vecchie strutture.

Se cambiamo nome alle insegne della propaganda occidentale, come per esempio il “cambiamento climatico”, la “transizione green”, le varie “autonomie energetiche”, eccetera, scopriamo che c’è del vero nella necessità di diversificare le fonti energetiche e il loro approvvigionamento.

Il mondo diviso in un piccolo occidente collettivo, ricco e dispendioso, e un sud esteso, povero e sfruttato, non esiste più. Gli equilibri stanno cambiando rapidamente e impongono nuove strutture organizzative.

Quando tutto il mondo, o quasi, sarà benestante, in crescita, in evoluzione, elettrificato, riscaldato e refrigerato artificialmente, industrializzato e permeato da strutture e reti informatiche avanzate (compresa l’impropriamente chiamata intelligenza artificiale), l’umanità sarà enormemente più energivora e questo impone un ripensamento su larga scala. Il problema è che mentono spudoratamente al posto che raccontarci questa ricerca di nuovi assetti.

Non vado oltre, per non fare un post-rotolone-regina, ma vedo tanta confusione, troppe illusioni, poca verità e pochissime lucide speranze costruttive (di cui ci sarebbe un gran bisogno) e mi piacerebbe che ogni tanto si spegnesse la voce e si accendesse il pensiero. Un pensiero calmo, silenzioso, cosciente, ricettivo. Per vedere al di là delle apparenze e, magari, iniziare a scorgere le connessioni metafisiche di questa straordinaria epoca.

Sì, straordinaria. Davvero più di quanto si possa immaginare.

Ne riparleremo…

Samantha Fumagalli