Sono ormai due anni e mezzo che su
Facebook assistiamo a una censura feroce: post rimossi o bollati come
notizie false, profili limitati o bloccati.
Ci si indigna, certo, ma si capisce la
reale portata di questa procedura?
Proviamo ad analizzarla…
Cos’è un social? Cos’è Facebook?
Facebook è un luogo sociale virtuale
che replica una piazza reale.
Tracciamo un parallelo: una persona
accede a Facebook come esce di casa; incontra altre persone che
camminano per la strada/social, si trova con gli amici nella
piazza/social, parla, chiacchiera, ci si scambiano informazioni, ci
si confronta su varie questioni, idee, eccetera.
Bene, la censura su Facebook equivale a
un controllo serrato per le strade e nelle piazze di una città. Dici
qualcosa che non piace al sistema/governo? Ti prendono, ti
imbavagliano (censura dei post), limitano le tue azioni e i tuoi
spostamenti (non puoi pubblicare, non puoi interagire con i gruppi),
ti chiudono in casa o ti incarcerano per un determinato periodo (non
puoi pubblicare, commentare, accedere al tuo profilo, eccetera).
Il tutto senza appello, ovvero in
assenza di legge, perché Facebook ti permette di esprimere il tuo
dissenso sulla punizione/reclusione, ma NON esamina la situazione e
NON cambia la pena.
Nella realtà sarebbe come ricevere una
sanzione, una pena o persino venire recluso, preventivamente e senza
possibilità di contestare la decisione e far valere le proprie
ragioni.
La spiegazione? Non abbiamo personale
sufficiente per esaminare le tue argomentazioni.
Dunque: la legge non esiste più.
E chi/cosa sono i fact checker e i
cecchini segnalatori? Sono le spie, persone che ti sentono parlare
per strada e ti segnalano alle forze dell’ordine per farti punire,
anche travisando volontariamente le tue parole. Sono i delatori,
quelli che per servilismo verso chi comanda o per vendetta personale
o per lucro denunciano segretamente qualcuno presso un’autorità
giudiziaria o politica.
Spesso si sottovaluta la gravità della
censura sui social, perché la si considera qualcosa di secondario,
come se riguardasse un gioco, ma i social sono a tutti gli effetti
strumenti che si affiancano alla realtà fisica e talvolta la
sostituiscono, così come la posta elettronica affianca e sostituisce
la posta fisica.
Quanto manca al controllo e alla
censura dei contenuti sulle nostre email?
Quanto manca alle restrizioni e alle
punizioni sui nostri sistemi di vita e lavoro virtuali come il
Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), lo smart
working, la banca digitale, le carte di pagamento elettroniche,
eccetera?
La censura su Facebook sta facendo
abituare la gente al controllo e alle punizioni unilaterali e senza
alcun supporto legale, senza nessuna possibilità di difesa.
Meditiamo…