Antica saggezza pagana

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Se si comprende correttamente l’antica cultura pagana, si vede dappertutto che contiene grandi e sublimi saggezze, che scandagliano a fondo la natura delle cose […] questa antica saggezza pagana era qualcosa che dava veramente all’uomo la sensazione di essere pienamente inserito nel cosmo. L’uomo che si trovava allora sulla Terra non si sentiva composto soltanto dalle sostanze e dalle forze che esistono al di fuori di lui nella vita terrena, nel regno minerale, in quello animale e vegetale. L’uomo sentiva agire dentro di sé anche le forze che orbitavano nelle stelle, nei soli, ecc. L’uomo si sentiva membro dell’intero universo, non sentiva solo in astratto di essere un’immagine del cosmo, ma dalle sue scuole misteriche riceveva le indicazioni su come doveva procedere nell’agire, nel suo modo di comportarsi, in armonia con il corso delle stelle. L’antica saggezza degli astri non era affatto quell’astrologia di puro calcolo di cui si vantano gli uomini d’oggi, ma era invece qualcosa che i capi degli antichi misteri pagani concepivano in modo che da questi misteri potessero emanare veri impulsi per l’agire, per il comportamento del singolo individuo.

Rudolf Steiner, dalla conferenza a Dornach, 1 novembre 1919

Raccontami un sogno – Quando i nodi vengono al pettine

Continua l’interpretazione dei vostri sogni insieme a Flavio Gandini, Patrizia Ravazzolo e Gianluca Dell’Oro. In questa occasione ci confrontiamo con le ferite del passato che chiedono di essere sanate per poter vivere liberamente il presente, vediamo come i sogni ci possono rappresentare i cosiddetti “nodi che vengono al pettine” e interpretiamo i messaggi conflittuali tra la personalità e l’anima.

Ossigeno ozono terapia

Disinfettante, antimicrobico, antinfiammatorio, antidolorifico, immunomodulante, rigenerante, antiossidante, anti-invecchiamento e per l’ossigenazione dei tessuti.

I numerosi benefici dell’ossigeno ozono terapia trovano impiego in un ampio spettro di problematiche, come: neuropatie, sciatalgia, lombalgia, artrite reumatoide, sclerosi multipla, Alzheimer e Parkinson (nella fase iniziale), eccetera.

Approfondiamo il discorso con la dott.ssa Cristina Corradini.

Apocalisse, zombi, gironi danteschi e vie di risalita

Continua l’interpretazione dei vostri sogni.

Questa volta viaggiamo tra gironi danteschi, zombi, scenari apocalittici e vie di risalita, insieme a Flavio Gandini, Patrizia Ravazzolo e Gianluca Dell’Oro.

Sarà una puntatona!

domenica 6 ottobre 2024 – ore 11.15

Il relativismo e l’uomo che si credeva un’aquila

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Lo slogan attuale recita più o meno così:

“sii chi vuoi essere a dispetto di qualsiasi evidenza”.

La ascolti, questa frase, e pensi che suona anche bene, quasi un invito a osare.

A osare sempre, perché ciò in cui credi vale la pena di essere perseguito.

Ma se sei un essere umano e ti percepisci aquila, non basterà il desiderio a farti spuntare le ali e, di fronte a un volo ardito, lo schianto è assicurato.

E allora non ci resta che chiederci il perché di questo slogan, al di là di facili discorsi sull’inclusività, che qui non c’entra niente. Si possono rispettare le opinioni di tutti e le scelte di ognuno, senza perciò credere che una sfera sia un cubo e che un cavallo sia un airone. L’inclusività è un termine oramai è scaduto nel ridicolo, che ogni persona di buon senso dovrebbe sostituire con la parola libertà.

Ma allora, ci chiedevamo, perché il relativismo è dilagante?

Perché dietro al dito della presunta libertà personale a percepirsi come si vuole, c’è la montagna delle distorsioni del mainstream, che interpreta secondo il proprio comodo eventi, principi, regole. E che, forte del fatto che tu puoi crederti un orsacchiotto anche se hai sembianze umane, pensa di poterti vendere una strage come una scampagnata primaverile.

Il relativismo culturale ed etico, dove niente e nessuno può far valere valori universali, è di solito di breve durata e serve a spezzare i vecchi paradigmi, prima che ne vengano di nuovi a sostituirli.

Il Ragioniere dell’Apocalisse

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di Samantha Fumagalli

Era una notte buia e tempestosa…

Potrebbe iniziare così, questa storia, perché davvero infuria la tempesta. D’altronde, è l’Apocalisse.

Il vento spazza via tutto. L’acqua trascina, inonda, sommerge. Il cielo è nero e si fatica a distinguere i contorni delle cose e delle persone. E la gente è confusa, molto confusa.

In mezzo a questo delirio, c’è lui, il Ragioniere dell’Apocalisse che, come un Noè 2.0, raccoglie le cose e cerca di salvare il salvabile. Lo fa con metodo scientifico, perché a dispetto del nome, è laureato, colto, intelligente. Lui sa, e sa ragionare. E cerca di fare ragionare gli altri, quelli che, in mezzo alla tempesta, hanno perso l’orientamento e i loro vecchi credo.

Come un moderno Noè, lui fa entrare nella sua Arca le verità da salvare, i principi, le conoscenze, la Storia, il metodo. È convinto che ognuno di quei pezzi sia una Verità da mettere in salvo dal caos imperversante, dal turbinio di falsità, di dubbi, di confusione.

Ma a differenza dell’antico Noè, al Ragioniere dell’Apocalisse nessun Dio non ha detto di salvare gli animali a coppie. E così il Ragioniere dell’Apocalisse cerca di salvare esemplari singoli, ignaro del messaggio di Dio, che racchiudeva l’unica grande Verità: la coppia. La coppia è il simbolo della convivenza di due polarità. Due verità minori, opposte e complementari, che formano la Verità.

Periodicamente il Creato si incarica di ribaltare tutto, per dimostrare all’essere umano che nessuna metà è vera, nessuna metà ha ragione, nessuna metà esiste senza l’altra. E forse, domani, il bianco sarà nero e il nero sarà bianco, e quello che si considera luce sarà buio e ciò che si ritiene oscurità sarà luminosità. Ma poco importa, perché la Verità ci sarà ancora, ci sarà sempre.

Quindi il nostro eroe, il Ragioniere dell’Apocalisse, sta sbagliando?

No, il suo è un compito arduo, ingrato forse, ma necessario. Qualcuno si lascia sbatacchiare di qua e di là dalla tempesta; qualcun altro, come il nostro Ragioniere, cerca di salvare le cose in volo; un altro ancora segue l’esempio della bufera e getta tutto all’aria, aspettando di vedere cosa sopravvive all’impatto con il suolo, quando il grande caos si sarà placato. Nessuno fa bene o male, nessuno ha ragione. La Vita è un’esperienza e ognuno deve viverla a modo proprio.

L’Apocalisse finirà e ognuno, poi, valuterà se gli è piaciuto il proprio modo di viverla, cosa ha imparato, come si è trasformato, se si è trasformato.

Questo è un racconto con il finale aperto.

Buona Vita e felice ottobre!

Felice equinozio d’autunno

Ora che nulla più matura, perché tutto è già maturato, ci apprestiamo a entrare nella stagione che porta dalla terra al cielo, dal godere sensoriale al sottile piacere del pensiero, dalla materia allo spirito.

Oggi, in bilico tra luce e tenebra, respiriamo il principio universale del continuo divenire, il senso dell’alternanza e dell’equilibrio, consapevoli che questa è la strada dell’armonia.

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