Chi vuole essere il Signore dell’Anello “intelligente”?

Ieri sera in TV hanno paragonato lo smart ring, ossia l’anello “intelligente” che legge i parametri vitali, che assiste nello sport e nel sonno, che interagisce con il telefono, il comunter e con la casa domotica, all’anello del libro di Tolkien “Il Signore degli anelli” da cui è stato tratto anche il famoso film. Lo Smart Ring sarebbe, a detta del giornalista, un Anello del Potere.

Un parallelo che mi è risultato grottesco nonché frutto di genuina ignoranza, dato che il celebre anello non ha portato bene a nessuno.
Era un anello che corrompeva l’animo di chiunque lo possedesse, un anello che simboleggiava il potere, ma che non dava altro che miseria, tormento, attaccamento. In una parola, dava mostruosità.

Gollum ha tenuto l’anello per molto tempo, eppure non ne ha tratto alcun potere.

Nel romanzo, l’anello (e tutto ciò che rappresenta) deve essere distrutto e, alla fine, verrà inghiottito dal fuoco del Monte Fato.
Fato.
Destino.
Vi dice qualcosa?

Quindi, che senso ha questo paragone? Di sicuro è frutto di stupidità, ma siccome credo che il caso non esista, mentre esiste il Fato, credo anche che un’energia superiore abbia guidato le parole dello stolto conduttore verso un paragone davvero intelligente (sicuramente più intelligente di lui).

Ergo, non tutto è come sembra. Bisogna guardare oltre, sempre.

Flavio Gandini

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