Il pericolo del cretinismo scientifico
di Matteo Martini
Scriveva Gomez-Davila, filosofo e aforista colombiano, che la scienza inganna in tre modi:
“trasformando le sue proposizioni in norme, divulgando i suoi risultati più che i suoi metodi, tacendo le sue limitazioni epistemologiche”[1].
Dunque muoviamo da questo punto: la scienza non solo veicola contenuti e di conseguenza contribuisce a costruire una visione del mondo, essa può anche creare inganni, illusioni o “errori prospettici”. Sembra difficile per l’uomo medio arrivare a digerire una tale affermazione: il risultato di una teoria scientifica è presentato all’uomo della strada, e percepito, come verità assodata e di conseguenza incontrovertibile. Una teoria o un’affermazione scientifica è vera in quanto scientifica.
In realtà questo è già il primo punto di errore: errore per distorsione. Infatti la scienza moderna, nata nel XVII secolo, è soprattutto metodo: ciò che la caratterizza è il suo metodo, non i suoi contenuti.
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