Principio di uguaglianza

Ho l’impressione che il principio di uguaglianza stia generando parecchia confusione.

L’uguaglianza, allo stato naturale, è un dato di fatto: tutti gli uomini, al pari degli animali, nascono liberi e con pari dignità.

Tutti ricevono il dono della vita e partecipano in ugual misura al grande piano della creazione.

Ma ognuno ha talenti speciali da sviluppare e da manifestare nel mondo, doti che lo rendono diverso dagli altri. E i risultati che otterrà sono il prodotto dalle sue capacità e dal suoi impegno.

Pensare, o peggio pretendere, che chiunque possa fare qualsiasi cosa è insensato. Sarebbe come pretendere che un cane voli, che un leone faccia le uova, che un coniglio diventi un feroce predatore, che una lontra faccia il nido su un albero, che una giraffa costruisca igloo con la neve, che da un lupo nascano agnelli e viceversa.

Anche noi, come gli animali, siamo tutti uguali e tutti diversi al contempo. E se vogliamo che le cose vengano fatte bene, come accade nel mondo animale, dobbiamo smettere di pretendere che chi odia parlare in pubblico faccia il conferenziere, chi non sa tenere in mano un patio di forbici faccia il sarto, chi ha l’istinto del ladro faccia il politico e che l’analfabeta per scelta faccia il professore universitario.

NASCIAMO TUTTI LIBERI E CON PARI DIGNITÀ,
MA NON SIAMO TUTTI UGUALI.

E CIO’ CHE REALIZZIAMO IN VITA È (e dovrebbe essere) LA SOMMA DELLE NOSTRE CAPACITÀ, DEL CARATTERE, DELL’INTELLIGENZA, DELLA FANTASIA, DELL’IMPEGNO E DELLA DEDIZIONE PERSONALI.

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